Obiettivo calcio

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mercoledì 1 giugno 2016

Final Eight Primavera - Roma in finale dopo i rigori. Inter a testa alta, follia Tumminello


Inter-Roma 3-3, 8-9 dopo i calci di rigore

INTER (4-4-1-1): Radu - Gyamfi, Gravillon, Popa, Miangue (35' st Pinamonti) - Zonta (15' st Bakayoko), Bonetto, De Micheli, Baldini - Kouame (30' st Correia) - Manaj. All. Vecchi
ROMA (4-3-1-2): Crisanto - De Santis (36' st Paolelli), Capradossi, Marchizza, Anocic - Machin, Vasco, D'Urso - Di Livio (40' st Ndoj) - Ponce, Tumminello (31' st Spinozzi).

Arbitro: Piscopo di Imperia.
Reti: 23' pt Baldini (I), 39' Tumminello (R); 5' st Tumminello (R), 46' Manaj (I) rig.; 1' pts Manaj (I); 3' sts Ponce (R).
Rigori: Ponce (R) gol, Manaj (I) gol, Vasco (R) gol, Pinamonti (I) gol, Spinozzi (R) gol, Correia (I) gol, Capradossi (R) gol, Gyamfi (I) gol, Marchizza (R) gol, Bakayoko (I) gol, Machin (R) gol, Baldini (I) parato.
Ammoniti: Ponce, Radu, Manaj.
Espulso: 15' sts Tumminello dalla panchina per proteste e comportamenbto violento nei confronti dell'arbitro.
Spettatori: 2.000.


Di fatto, una finale anticipata. E come tale giocata, con girandola di emozioni che ha spezzato l'equilibrio soltanto al dodicesimo rigore (incertezza di Baldini nella rincorsa, sfociata in una debole "telefonata"a cui Crisanto ha risposto da par suo) della serie decisiva. Merita la Roma (guidata da Alberto De Rossi che va alla caccia del suo terzo scudetto in categoria), meritava l'Inter. Partite come queste non hanno una spiegazione logica. Troppo importante la posta palio e troppo grande la pressione psicologica su entrambe le squadre. Peso che in dirittura qualcuno non ha retto. E comunque verdetto tutto sommato giusto, se è vero che la Roma si era vista sfuggire una prima volta l'obiettivo a pochi secondi dal termine dei tempi regolamentari, punita da un Manaj a lungo sornione, ma che poi ha rischiato di diventare decisivo nel suo improvviso risveglio, segno di una maturità raggiunta che pensiamo gli possa far fare strada nel professionismo. Bravo Vecchi, a un certo punto, a giocarsi la carta del tutto per tutto con un assetto spregiudicato, magari anche riconoscendo di essere stato all'inizio fin troppo abbottonato, forse impensierito dalla qualità e dalla quadratura tattica di un centrocampo giallorosso davvero difficile da inquadrare e affrontare.

IL MEGLIO & IL PEGGIO




Protagonista nel bene e nel male Marco Tumminello, classe 1999, attaccante della Roma, ragazzone di un metro e 85 che con la sua doppietta pareva aver messo in ghiasccio il successo della Roma, lasciando traccia sulla gara molto di più del compagno di reparto Ponce, morbido inno all'estetica che fino ai supplementari ha giocato a nascondino, salvo poi firmare il provvidenziale 3-3 e insaccare in sciolteza il rigore (affatto facile psicologicamente) che ha aperto la lotteria finale. Una volta sostituito Tumminello ha però commesso una sciocchezza imperdonabile, che non trova giustificazione neppure nell'enorme tensione accumulata: a pochi secondi dal termine dei supplementari ha protestato in modo scomposto e dalla panchina si è scagliato contro l'arbitro accennando addirittura a colpirlo con una testata. Rosso inevitabile lunga squalifica in arrivo e tempestiva sospensione decretata dalla società giallorossa. Con la speranza che, sbagliando, il ragazzo abbia imparato la lezione.

Nelle foto, dall'alto, la gioia della Roma a fine gara e lo scontro fisico fra Tumminello e l'arbitro Piscopo.

    

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