Obiettivo calcio

Obiettivo calcio

venerdì 28 giugno 2013

Ancora "terzo tempo" dopo le finali giovanili dilettanti

Ancora un inserto filmato che ci può regalare grani di saggezza. Le parole dei protagonisti che hanno disputato le finali giovanili dilettanti (Montebelluna, Margine Coperta, Aldini Milano e Lucento Torino) durante il "terzo tempo" organizzato dalla Settore Giovanile e Scolastico Figc.


mercoledì 26 giugno 2013

Intervista ad Alberto Cerri, nazionale Under 17 del Parma

L'intervista ad Alberto Cerri, attaccante classe 1996 del Parma e della Nazionale Under 17 vicecampione d'Europa, andata in onda su Sky

Finali Nazionali Allievi e Giovanissimi - Il "terzo tempo"

Del "terzo tempo" mutuato dal rugby si parla ormai da tempo nel mondo del calcio e del calcio giovanile in modo particolare. Qualche bell'esempio non manca, ma in generale il fair play fatica a farsi largo. Soprattutto fra gli adulti che fanno da contorno alle gare dei ragazzi. Da Chianciano arriva però questo bel video girato dopo le due finali Allievi che hanno visto affrontarsi da una parte Parma ed Empoli e dall'altra AlbinoLeffe e Fano. Il messaggio è chiaro: parlare serenamente di calcio (e di altro), finita la partita, si può. Un plauso ai protagonisti.


giovedì 20 giugno 2013

Allievi Nazionali - Parma campione



Cristiano Lucarelli guida gli Allievi del Parma alla conquista dello scudetto Allievi, a nove anni di distanza dal titolo che all'epoca vide protagonisti, allenati da Carlo Regno, ragazzi diventati poi celebri nel professionismo come Giuseppe Rossi, Dessena, Marco Rossi e Lupoli.
Vittoria mai messa in discussione, neppure nei minuti finali quando Gemignani ha accorciato le distanze per l'Empoli, in virtù della migliore disposizione tattica della squadra emiliana, ben messa in campo e soprattutto sostenuta da un'invidiabile condizione atletica, a dispetto del gran caldo (33° a Montepulciano) e del massacrante tour de force che in otto giorni ha chiamato le due finaliste ad affrontare ben cinque partite.
Migliori in campo: il regista basso Josè Mauri e l'esterno destro Salvatore Russo per il Parma, mentre nell'Empoli è piaciuto l'esterno offensivo Tommaso Fantacci (un 97, quindi sotto età).
Il tabellino della finale:

Parma-Empoli 2-1
PARMA: (4-1-4-1) Rossetto - Esposito Frare Davighi Pipoli (41' st Santagiuliana) - Mauri - Russo (25' st Mainardi) Capezzani (17' st Opoku) Nyantakyi Torri (6' st Silipo) - Boscolo.
In panchina: Bertozzi, Varini, Margaglio, Aracri, Canino.
All: Lucarelli.
EMPOLI: (4-2-3-1) Biggeri - Gemignani Borghini (35' st Sacco) Bruni (32' st Cini) Agrifogli - Picchi (20' st Galeotti) Diousse - Fantacci Santi Fontanelli (1' st Nuti) - Piu.
In panchina: Micheli, Meroni, Di Nardo, Pennucci, Cassata.
All: Cecchi.

Arbitro: Candeo di Este.
Reti: 19' pt Russo (P); 27' st Boscolo (P), 39' Gemignani (E).
Ammoniti: Russo e Silipo.
Spettatori: 1.500.

Nelle foto, il gol di Russo e Lucarelli premiato a fine partita da Gianni Rivera, presidente del Settore Giovanile e Scolastico Figc.


      

lunedì 17 giugno 2013

Un calcio diverso - La proposta "forte" del Mutina Club Modena


Egregio Grassi,
chi le scrive è un gruppo di genitori di Modena, che affrontando difficoltà e facendo sacrifici, anche economici, ha dato vita a "Mutina Football Club", una scuola calcio che intende basarsi su quegli ideali che dovrebbero caratterizzare e contraddistinguere questo meraviglioso sport, soprattutto a livello giovanile, ma che sembrano essere andati ormai perduti, piegati alle logiche dell'interesse economico e dell'arrivismo che hanno invaso tutti i livelli della società odierna.
Quando noi genitori, coscienti dell'importanza che ha praticare sport per la crescita - fisica e culturale-sociale di un bambino abbiamo deciso di iscrivere i nostri figli ad una scuola calcio, memori dei "nostri tempi", quando molti di noi giocavano a pallone nei cortili e nei campetti da calcio di quartiere, ci aspettavamo che sarebbe stata un'occasione di socialità, di svago, di serenità per i nostri bambini. Ma dello spirito di squadra, e degli altri sentimenti positivi che il calcio può rappresentare, nelle odierne "scuole calcio" c'è rimasto ben poco, ed in modo particolare in quelle affiliate ai grandi team alla ricerca di giovani promesse.
Ambienti ultra-competitivi dove ai bambini non viene insegnato a "fare gruppo", bensì sono stimolati a prevalere l'uno sull'altro, i compagni di squadra non sono considerati "amici", bensì rivali sulla quale prevalere per ottenere un posto in prima squadra. I ragazzi calcisticamente meno dotati vengono emarginati, considerati alla stregua di una zavorra, con le ripercussioni negative facilmente immaginabili che questo può avere sul bambino che subisce questo meccanismo. Valori come la solidarietà sono stati sostituiti dalla brama di successo; e se tutti i bambini sognano un giorno di poter vestire la maglia della propria squadra del cuore, alimentare l'agonismo dei piccoli con il miraggio di raggiungere soldi e fama, poter acquistare una Ferrari come Balotelli, è diseducativo oltre che frustrante, visto che certi risultati sono alla portata di pochissimi.
La maggioranza delle scuole calcio anziché mettere al centro i bambini, perseguono unicamente lo scopo di rimpinguare il "salvadanaio societario". Ci meravigliamo nel constatare che alcune Amministrazioni Comunali avallino patrocinino, iniziative legate ai grandi club di serie A che come ripetiamo hanno come esclusivo intento quello di fare delle piccole società, piccoli vivai a loro assoggettati e sparsi sull’intero territorio nazionale.  Questo è solo uno dei tanti problemi che hanno spinto noi genitori a riunirci e costituire Mutina F.C. che come obbiettivo fondamentale persegue la trasparenza anche nei bilanci societari. Non una società volta a perseguire profitti ma una società sportiva delle “famiglie per le famiglie”, attenta soprattutto alle problematiche finanziarie che di questi tempi assillano sempre più di frequente i nuclei familiari. Sempre più disoccupazione, poco lavoro e troppo “tempo libero” da dover gestire, competenze acquisite gettate al vento, che invece abbiamo cercato di convogliare in quest’associazione almeno per offrire ai nostri ragazzi e bambini un posto decisamente diverso in cui fare sport, socializzare e fare amicizie, cercando di abbattere in maniera decisa anche i costi d’iscrizione in considerazione anche delle nuove soglie al ribasso per gli sgravi fiscali.
E' scandalosa e inaccettabile inoltre, la speculazione in essere sulle strutture sportive: i comuni le assegnano, per cifre risibili, alle società sportive, alcune delle quali le lasciano persino inutilizzate o cercano di ricavarne introiti.
Dopo aver disbrigato tutte le pratiche burocratiche necessarie per avviare a norma di legge l'associazione, ci siamo mossi per trovare la disponibilità di una struttura sportiva che ci consenta di avviare, da Settembre, le attività consuete di una scuola calcio.
Sebbene in ritardo di alcuni giorni, abbiamo fatto richiesta al comune di Modena per l’assegnazione di un impianto sportivo. Se ce ne sarà assegnato uno, anche se fatiscente, oltre a consentirci di realizzare il nostro progetto, lo riqualificheremo, restituendolo alla città, sottraendo oltretutto un onere e un costo all'amministrazione comunale.
Inizialmente ci eravamo rivolti a strutture già esistenti, ovvero a società che hanno già in gestione impianti comunali, ma o ci è stato negato qualunque sorta di utilizzo, (abbiamo scoperto dopo che per Regolamento Comunale l’uso viene consentito esclusivamente all’affidatario pena la revoca della concessione) o addirittura, forse per scoraggiare l’iniziativa, una società in particolare, non abbiamo ben capito se essi fossero campi da calcio in gestione comunale o di proprietà della Curia di Modena, ci ha sì offerto l’utilizzo di un campo sportivo, per altro da loro inutilizzato, ma al costo di € 50,00 ad ora più spese di acqua e luce e con molti vincoli… Capirete che per una Società che si allenerebbe a turno per ogni categoria quasi tutti i giorni della settimana con il sabato o la domenica a disputare gare di campionato UISP, è qualcosa di improponibile!
Confidiamo nella bontà dell’amministrazione comunale che di certo avrà più buon senso di coloro che vedono il calcio esclusivamente come fonte di reddito.
Ci teniamo a sottolineare come il nostro gruppo sia composto da bambini e genitori provenienti (e delusi) da diverse scuole calcio della zona, e oltre. Pertanto riteniamo di avere gli elementi che ci consentono di esprimere un giudizio qualificato e reale.
La nostra iniziativa, che ha riscosso sin dagli albori grande sostegno e successo, grazie all'impegno di numerose famiglie, intende offrire ai bambini un ambiente diverso da quello descritto sopra: vogliamo "tornare alle origini", crediamo che il gioco del calcio debba essere occasione per praticare sport e imparare valori sani, la nostra squadra darà spazio anche ai bambini con lievi disabilità comportamentali o psicologiche, che devono essere aiutati dalla squadra, e non emarginati. I valori che intendiamo trasmettere ai nostri bambini, certo non sono quelli della brama di successo e di denaro, della sopraffazione per prevalere, del misurare il valore di una persona in base alle doti calcistiche.
Lanciamo un appello alle società sportive, ed in particolare ai grandi club, affinché le cose cambino, le scuole calcio dedicate ai bambini devono tornare a perseguire i valori che sono andati perduti, e non esclusivamente finalità economiche. In questa ottica, ci poniamo a disposizione di quei genitori di altre città che intendono associarsi per dare vita ad altre società sportive come la nostra "a misura di bambino".
Chiudiamo ringraziando tutti coloro che in queste ore hanno voluto via email e telefonicamente sostenere almeno moralmente la nostra iniziativa e un piccolo appello a chiunque possa avere interesse a farci da Sponsor, darci una piccola mano.

Tel.: 392.3233914
Sito di Mutina F.C.: www.mutinacalcio.it

venerdì 14 giugno 2013

Final Eight Primavera - Il pagellone della Lazio campione



I voti del Gs al gruppo che ha portato la Lazio alla meritata conquista del suo quinto scudetto Primavera. E che offre al presidente Lotito qualche valida proposta in chiave prima squadra.
Strakosha 7,5 – Parte male (doppia incertezza in avvio contro il Torino su calcio d’angolo), poi abbassa la saracinesca e nella semifinale contro il Chievo (anche con l’aiuto dei pali) risulta decisivo. Paratona su Cais in finale nell’unica vera palla-gol avuta da bergamaschi.
Pollace 6,5 – Applicazione diligente, poche sbavature, parecchia sostanza. Intraprendente con il Toro, quando va spesso a sovrapporsi ad Antic, più sulle sue davanti alle veloci sortite clivensi. Trema ma non crolla. Prova di maturità.
Vilkaitis 7 – Con lui al centro della difesa biancoceleste, gli attaccanti faticano a banchettare. Solido, grintoso, carismatico. Registra l’intero reparto, trasmette sicurezza ai compagni, è sempre sul pezzo. Inaffondabile.
Serpieri 7 – Vedi sopra. Si completa alla perfezione con il lituano. Risoluto, attento, pulito ed efficace. Gioca in modo semplice ed è quello che si chiede a un difensore.
Filippini 6,5 – Avvio diesel, esce alla distanza e dà il meglio nella finalissima, quando evita di finire nella morsa della catena di destra bergamasca composta da Conti e Gagliardini. Anzi, è lui a spingere costringendoli a rinculare.
Antic 6,5 – Alza bandiera bianca soltanto davanti a un infortunio che ne limita l’impiego in finale. Più quantità che qualità, però rispetta le consegne e offre il contributo da combattente che gli chiede Bollini.
Falasca 7 – È il punto di riferimento in mezzo al campo e non tradisce le attese. Filtra e riparte senza concedersi pause, alterna giocate di fino a tackle robusti che spezzano sul nascere le trame avversarie. Collante preziosissimo.
Crecco 6,5 - Salta la finale per infortunio. Nelle prime due partite (Torino e Chievo) fa il suo senza demeritare. Interpreta la doppia fase con grande disinvoltura e questo consente alla squadra di mantenere le giuste distanze tra i reparti.
De Francesco 6 – Il ko di Antic gli regala la ribalta della finale. E lui sfrutta al meglio l’occasione, mettendoci voglia e intraprendenza. Averne, di seconde linee così.
Cataldi 9 – Un incubo, per l’Atalanta. Ma già prima si era capito che Bollini aveva visto giusto nell’inserirlo lì, fra le linee, nelle vesti del guastatore che non dà punti di riferimento. Missione che il ragazzo porta a termine con straordinario puntiglio. Il Premio Morosini, che riceve come miglior giocatore della Final Eight, è la logica conseguenza della sua prestazione super.
Lombardi 6,5 – Decide il quarto di finale contro il Torino con un guizzo provvidenziale, ridando coraggio a una squadra che, una volta perso per noie muscolari il leader offensivo Rozzi, stava facendo fatica a trovarsi. Una sola apparizione, ma determinante.
Vivacqua 7 – Dignitoso rilievo di Rozzi contro il Torino, altri 20′ a lottare e tamponare contro il Chievo, poi Bollini se lo gioca da “finto nueve” con l’Atalanta e il calabrese risponde presente. Infilandosi fra Keita e Tounkara per creare superiorità numerica e produrre imbarazzi nella difesa atalantina. Rivelazione.
Keita 8 – E se il Barça avesse sbagliato a disfarsi di questo mocciosetto? Indolente e irriverente, di sicuro non facile da gestire (chiederemo all’amico Bollini), ma ogni suo movimento è pura poesia. Immarcabile, quando parte palla al piede cambiando passo. Davanti alla porta sbaglia l’inimmaginabile, ma a 18 anni qualche peccato di gioventù glielo si può perdonare, che dite?
Tounkara 7 – Un anno in meno (è del 96) del compagno, deve ancora sbocciare compiutamente. Però è giocatore e si farà. Il talento non gli fa certo difetto, la determinazione sotto porta neppure. È fra i protagonisti assoluti della finale.
Bollini 9 (allenatore) – Secondo scudetto Primavera in biancoceleste. Premio meritato alla passione, alla competenza, alla pervicacia con cui lavora sul campo. Di lui si sente spesso dire, quasi fosse una colpa, che non ha finora avuto molta fortuna nei professionisti. Noi ricordiamo allora un vecchio adagio del “guru” Vatta: «Nel settore giovanile dovrebbero allenare i tecnici migliori e non quelli che usano i giovani solo come banco di prova per poi conquistare la ribalta professionistica». Ecco perché Alberto Bollini allena (e vince) nel vivaio. Perché è fra i migliori.

lunedì 3 giugno 2013

Final Eight Primavera - Atalanta di prepotenza

Fa paura l'Atalanta, già dominatrice della regular season; ci riprova il Milan, sconfitto in finale alla Viareggio Cup; è squadra matura per lo scudetto la Lazio, che ha avuto ragione di un Torino tosto come non lo si vedeva da tempo; stupisce il Chievo, grazie a un'organizzazione e a un temperamento che non ha lasciato scampo alla pur favorita Juventus, cui non riesce il "double" campionato-coppa.
Queste le indicazioni dei quarti di finale del campionato Primavera. Gare incerte e combattute fino all'ultimo (se si accettua la rotonda affermazione bergamasca), ma accompagnate dalla diffusa sensazione di una qualità inferiore alle attese, figlia delle mille contraddizioni di una categoria che, se non soppressa del tutto, va perlomeno rivista in fretta e adeguata ai mutati orizzonti del calcio moderno. Perché, così com'è, la Primavera resta un ibrido sfiorito, un retrobottega poco appetibile, una collezione già superata dal (vero) nuovo che avanza di gran carriera nei campionati pro.            

Questi i tabellini dei quarti:

Lazio-Torino 1-0
LAZIO: (4-3-1-2) Strakosha - Pollace Vilkaitis Serpieri Filippini - Antic (40' st Ilari) Falasca Crecco - Cataldi - Lombardi Rozzi (25' pt Vivacqua).
In panchina: Scarfagna, Andreoli, Bilali, De Francesco, Fiore, Luque, Pace, Paterni, Silvagni, Tira.
All: Bollini.
TORINO: (4-3-3) Gomis - Astone Ignico Cristini (47' st Fumana) Barreca - Coccolo (26' st Parigini) Firriolo (37' st Rosso) Gatto - Aramu Diop Gyasi.
In panchina: Saracco, Cinaglia, Cargnino, Calorio, Sparacello, Diarra, Graziano, Affinito.
All: Longo.

Arbitro: Belotti (Verona).
Rete: 10' st Lombardi.    

Chievo-Juventus 2-1 dts
CHIEVO: (3-5-1-1) Provedel - Maccarone Coulibaly Manfrin - Franchini Djiby Toskic Da Silva (10' pts Paruzza) Costa - Cisotti (10' st Alimi) - Sowe (40' st Ekuban).
In panchina: Ronchi, Moschin, Burato, Ronca, Fochesato, Magri, Popadiyn, Marchionni, Messetti.
All: D'Anna.
JUVENTUS: (3-5-2) Branescu - Rugani Magnusson Garcia (1' sts Ceria) - Untersee Kabashi Schiavone Gerbaudo (19' st Cavion) Mattiello - Padovan Bonatini (1' st Beltrame).
In panchina: Gagliardini, Penna, Laursen, Tavanti, Bertinetti, Ruggiero, Cevallos, Lanini.
All: Baroni.

Arbitro: Giovani (Grosseto).
Reti: 19' pt Cisotti (C) rig., 22' Magnusson (J); 2' sts Ekuban (C).

Atalanta-Fiorentina 4-1
ATALANTA: (3-4-2-1) Zanotti - Caldara Milesi Redolfi - Conti Gagliardini Palma (39' st Tonsi) Nava - Varano (25' st Grassi) Olausson - Cais (14' st Villanova).
In panchina: Montrucchio, D'Amico, Tonon, Mologni, Oikonomidis, Mangni.
All: Bonacina.
FIORENTINA: (3-4-3) Bacci - Madrigali Empereur (6' st Gulin) Ashong - Venuti Fossati (14' st Rosa Gastaldo) Bangu Capezzi (25' st De Poli) - Bernardeschi Da Silva Fazzi.
In panchina: Lazzerini, Bardini, Bandinelli, Cola, Folla, Everton, Costanzo, Spinelli, Giordano.
All: Semplici.

Arbitro: Paolini (Ascoli Piceno).
Reti: 19' pt Cais (A), 29' Varano (A), 40' Conti (A); 29' st Nava (A), 32' Bangu (F) rig.

Milan-Catania 1-0
MILAN: (4-3-1-2) Narduzzo - Ferretti Pacifico Speranza Pinato - Lora (38' st Benedicic) Cristante Bastone - Henty (46' st Spagnoli) - Petagna Ganz (23' st Pedone).
In panchina: Andrenacci, Boateng, Tamas, Rondanini, Piccinocchi, Iotti, De Feo, Bortoli, Claveria.
All: Dolcetti.
CATANIA: (4-3-3) Messina - De Matteis Brugaletta Cabalceta Maran - Diop (33' st Caruso) Addamo (35' pt Garufi) Gallo - Aveni Petkovic Barisic (36' st Zekovic).
In panchina: Ficara, Bonaventura, Cannone, Franchina, Mozzicato, Katsetis, Marciano, Canale, Floridia.
All: Pulvirenti.

Arbitro: Morreale (Roma).
Rete: 29' pt Cristante.