Obiettivo calcio

Obiettivo calcio

domenica 28 novembre 2010

Campionato Primavera

Risultati del 27/28 novembre

Girone A
Bologna-Modena 5-0

11' pt Gavilan, 27' Pisanu, 36' Veratti; 6' st Pisanu, 12' Draghetti
Cesena-Empoli 1-2

19' pt Shekiladze (E), 34' Pucciarelli (E); 45' st Rodriguez (C)
Livorno-Parma 0-0
Novara-Fiorentina 0-2

43' pt Carraro rig.; 27' st Iemmello
Sampdoria-Juventus 1-3

5' pt Libertazzi (J), 13' D'Agostino (S); 26' st Boniperti (J), 33' Libertazzi (J)
Sassuolo-Genoa rinviata per neve
Torino-Piacenza 3-1

7' pt Silva (P), 33' Comi (T) rig., 44' Taraschi (T); 1' st Miello (T)
CLASSIFICA: Fiorentina 23; Juventus 22; Genoa, Torino 20; Empoli 19; Sassuolo 17; Bologna 15; Sampdoria 14; Novara, Livorno 13; Piacenza 11; Parma 10; Cesena 7; Modena 6.Prossimo turno (4/12): Empoli-Torino; Fiorentina-Cesena; Genoa-Novara; Juventus-Sassuolo; Modena-Livorno; Parma-Bologna; Piacenza-Sampdoria.


Girone B
Atalanta-AlbinoLeffe 0-0
Cagliari-Padova 1-2

24' pt Radrezza (P) rig., 42' Dametto (C); 14' st Drame (P) rig.
Cittadella-Brescia 0-2

17' pt Stankovic, 34' Defendi rig.
Milan-Udinese 3-2

5' pt De Sciglio (M), 36' Jefferson (U); 10' st Ganz (M), 30' Battocchio (M), 47' Pasini (M)
Portogruaro-Vicenza 1-3

16' pt Bianchi (P), 40' Postorino (V); 3' st Fama' (V), 23' Bonicelli (V)
Triestina-Inter 2-2

14' pt Longo (I), 45' Princivalli (T); 10' st Dell'Agnello (I), 11' Lionetti (T)
Varese-Chievo 0-0

CLASSIFICA: Varese, Atalanta 26; Chievo 22; Brescia 21; Inter 20; Udinese 15; Milan, AlbinoLeffe 14; Padova 12; Cittadella 11; Triestina 9; Cagliari, Vicenza 8; Portogruaro 1.
Prossimo turno (4/12): AlbinoLeffe-Cagliari; Brescia-Atalanta; Chievo-Milan; Inter-Portogruaro; Padova-Triestina; Udinese-Varese; Vicenza-Cittadella.


Girone C
Ascoli-Lazio 1-2
16' pt Cinque (L), 22' Esposito (A); 35' st Zampa (L)
Crotone-Bari 0-3

21' pt Di Leva; 17' e 31' st Gammone
Lecce-Grosseto 4-0

11' e 18' pt Chevanton; 11' st Falco, 35' Falcone
Napoli-Siena 0-0
Palermo-Catania 4-2

9' pt Cibele (C), 15' e 29 rig. Joã o Pedro (P), 47' Cuomo (C); 5' st Pieri (P), 43' Joã o Pedro (P) rig.
Reggina-Pescara 3-1

23' e 38' pt Basso (R), 28' Lulli (P); 24' st Akrapovic (R)
Roma-Frosinone 2-0

38' e 48' st Dieme
CLASSIFICA: Lazio, Roma 24; Napoli 19; Ascoli, Catania, Siena 17; Grosseto 15; Bari, Lecce 14; Palermo, Reggina 13; Pescara 10; Frosinone 9; Crotone 6.

Prossino turno (5/12): Bari-Ascoli; Catania-Crotone; Frosinone-Reggina; Grosseto-Palermo; Lazio-Napoli; Pescara-Roma; Siena-Lecce.

giovedì 25 novembre 2010

Campionato nazionale Allievi

Come per la Primavera, credo meriti spazio anche il campionato Allievi, a mio modesto parere molto più indicativo sul lavoro e le potenzialità del vivaio italiano. Siamo giunti alla 9a giornata del girone di andata.

Girone A: Alessandria-Juventus 0-7; Cagliari-Torino 1-1; Genoa-Virtus Entella 4-2; Sampdoria-Canavese 0-0; Sanremese-Casale 5-1; Savona-Villacidrese 1-1; Valenzana-Pro Vercelli 1-1.
Classifica: Sampdoria 25; Juventus, Genoa 24; Torino 22; Canavese 15; Cagliari 13; Pro Vercelli 12; Valenzana 9; Alessandria, Savona 8; Sanremese 7; Villacidrese 5; Virtus Entella 4; Casale 1.

Girone B: AlbinoLeffe-Monza Brianza 2-0; Aurora Pro Patria-Renate (non disp); Calcio Como-Brescia (non disp); Lumezzane-Atalanta 0-2; Milan-Novara 4-1; Pavia-Internazionale 0-1; Varese-Montichiari 3-0. Classifica: Atalanta 22; Brescia 21; Internazionale 20; Milan 19; Aurora Pro Patria, AlbinoLeffe 13; Novara 12; Pavia 11; Calcio Como, Monza Brianza, Varese 10; Lumezzane 7; Montichiari 3; Renate 0.

Girone C: Bassano Virtus-Vicenza 2-1; F. Südtirol-Padova 1-2; Mezzocorona-Cittadella 2-2; Portogruaro S.-Sacilese 2-1; Triestina-Chievo Verona 0-2; Udinese-Hellas Verona 1-2. Riposa Sambonifacese. Classifica: Chievo Verona 22; Hellas Verona, Udinese 18; Padova 17; Vicenza 15; Cittadella 11; Triestina, F. Südtirol 10; Bassano Virtus 9; Mezzocorona 8; Portogruaro S., Sambonifacese 7; Sacilese 3.

Girone D: Cremonese-Bologna (non disp.); Fiorentina-Reggiana 0-0; Modena-Sassuolo 1-2; Parma-Ravenna 2-1; Piacenza-Cesena (non disp.); Spal-Giacomense 3-1. Riposa Pergocrema.
Classifica: Fiorentina 21; Parma 16; Modena 15; Bologna 14; Cremonese 12; Cesena, Reggiana 11; Spal, Sassuolo 10; Ravenna 9; Pergocrema 6; Piacenza 5; Giacomense 2.

Girone E: Carrarese-Spezia 1-2; Gavorrano-Grosseto 0-3; Lucchese Libertas-Sangiovannese 0-2; Pisa-Esperia Viareggio 1-4; Prato-Poggibonsi 5-0; Siena-Livorno 1-1. Riposa Empoli.
Classifica: Empoli, Livorno 21; Grosseto 19; Siena, Spezia 17; Sangiovannese 16; Lucchese 12; Prato 10; Esperia Viareggio 9; Pisa 7; Poggibonsi, Carrarese 3; Gavorrano 0.

Girone F: Almaj. Fano-Ascoli 1-1; Celano Olimpia-Roma 1-5; Delfino Pescara-Atletico Roma 3-2; Giulianova-Ternana 4-2; Gubbio-Lazio 3-6; L'Aquila-Pomezia 1-2. Riposa Foligno.
Classifica: Ascoli, Roma 21; Delfino Pescara 15; Foligno, Lazio, Giulianova 14; Atletico Roma, Alma J.Fano 11; Pomezia 9; Celano Olimpia 8; Ternana, Gubbio 6; L'Aquila 0.

Girone G: Avellino-Frosinone 1-3; Aversa Normanna-Isola Liri 2-1; Cavese-Benevento 1-1; Juve Stabia-Napoli 0-3; Paganese-Nocerina 0-3; Virtus Lanciano-Latina 2-1. Riposa Sorrento.
Classifica: Napoli 20; Sorrento 18; Cavese, Virtus Lanciano, Frosinone 17; Aversa Normanna 15; Nocerina 13; Avellino 9; Latina, Benevento 7; Juve Stabia 5; Isola Liri 4; Paganese 2.

Girone H: Città Di Palermo-Barletta 0-0; Foggia-Andria Bat 3-2; Lecce-Bari 3-5; Reggina-Taranto 7-2; Salernitana-Catania 1-1; Vibonese-Crotone 1-2. Riposa Cosenza.
Classifica: Bari 22; Lecce 21; Città di Palermo 20; Catania 17; Barletta, Reggina, Taranto 13; Cosenza 12; Salernitana 8; Crotone 6; Andria Bat 4; Vibonese, Foggia 3.

Si ringrazia l'Ufficio Stampa del Settore Giovanile e Scolastico per la collaborazione. 

Vivai: ecco la ricetta di Sacchi. Sono d'accordo, però...

In una recente intervista rilasciata a Francesco Caremani per il Calcio Illustrato, rivista ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti (www.ilcalcioillustrato.it), il nuovo coordinatore della nazionali giovanili, Arrigo Sacchi, detta linea per rilanciare il nostro calcio dalla base, ovvero dai settori giovanili.
Cinque i punti in cui si può riassumere il Sacchi-Pensiero: 1) educare il pubblico a chiedere la vittoria attraverso il bel gioco; 2) formare i tecnici dei settori giovanili perché diventino maestri oltre che allenatori; 3) stimolare i dirigenti a investire sulla crescita dei propri giovani prima che sul risultato; 4) sviluppare negli atleti più giovani la componente tecnica prima di quella tattica; 5) favorire la ricerca di talenti monitorando anche il mondo dilettantistico.
Vista l'autorevolezza dell'intervento e la cattedra da cui proviene, credo valga la pena soffermarsi sul progetto. Un'analisi costruttiva, mixando le mie esperienze di giornalista e di dirigente, per individuare i pregi ma nello stesso tempo pure le criticità del discorso dell'ex citì azzurro.
Parto dall'ultimo punto. Che va in una direzione quantomeno innovativa. Sbagliato sperare che il calcio di vertice (intendo professionistico) si autorigeneri in proprio, quasi per miracolo, ignorando il terreno in cui affonda le radici. Ovvero l'ampia base dilettantistica, le migliaia di piccole-gradi società che fanno attività sul territorio, in maniera capillare: introducendo i bambini al calcio; educandoli ai gesti tecnici, alle regole del gioco, al rispetto e alla cura del proprio corpo; valorizzando i concetti di lealtà e sportività; e, di fatto, avviando in modo graduale una prima selezione in relazione alle qualità e alle attitudini personali dei soggetti coinvolti. Fondamentale, quindi, monitorare il mondo dilettantistico. Badando, però, di non soffermarsi solo sulla ricerca del talento. Ma cercando di andare più a fondo. Per verificare modi di lavoro, competenze dirigenziali, preparazione dei quadri tecnici, adeguatezza e sicurezza delle strutture. A oggi, bando alle ipocrisie, il raccordo fra vertice (inteso come Federcalcio) e periferia è debolissimo. Resistono poteri e privilegi locali consolidati, difficili da scardinare. Tanta burocrazia (decine di carte e documenti per una banale iscrizione o per un tesseramento), ma poco controllo effettivo su quello che avviene in campo.
E qui si innestano almeno altri tre punti indicati da Sacchi. Che si possono riassumere in un unico slogan: in un settore giovanile tutti, dai dirigenti agli allenatori, devono mettersi al servizio del ragazzo. Quasi sempre, invece, accade il contrario. Partiamo dai dirigenti. O presunti tali, in quanto l'impreparazione e l'approccio squisitamente "affaristico" di certi personaggi fa rabbrividire. Investimenti? Ma dove, ma quando... Semmai è caccia alle quote da far pagare alle famiglie (sempre più salate, visti i tempi di vacche magre), mentre le segreterie si sono ormai trasformate in veri e propri spacci di abbigliamento e materiale sportivo, dove dietro il cosiddetto kit (borsa, tuta, magliette e pantaloncini da allenamento, felpe, giacconi e chi più ne ha più ne metta) si nasconde un colossale affare (non si sa fino a che punto documentato...) per aziende, rivendite specializzate e gli stessi club. Condividere attraverso il calcio, insieme a scuola e famiglia, la missione educativa? Forse (ho detto forse, non ci allarghiamo) in un secondo momento. Prima c'è da vincere il campionato, da battere la squadretta del comune o del quartiere limitrofo, da segnalare al selezionatore regionale di categoria i due o tre gioiellini di casa: perché un paio di passaggi in rappresentativa (come in televisione) possono portare all'interessamento di un club professionistico e quindi a un lauto premio-preparazione. Ecco a cosa pensano i dirigenti.
La scelta degli allenatori avviene di conseguenza. Maestri, istruttori, educatori? Robetta da educande. Cura della tecnica? Ma quando mai. Mirare dritto ai garetti dell'avversario, palla avanti e pedalare e sull'1-0 a nostro favore, pallone in tribuna. Altro che finezze. E appena l'avversario ti sfiora, resta in terra almeno cinque minuti per perdere più tempo possibile. Costi quel che costi, la società vuole che si conservi almeno il posto nel campionato regionale. Sennò i ragazzi vanno a giocare altrove e addio quote.
Ultimo input di Sacchi. Educare il pubblico al raggiungimento della vittoria attraverso il bel gioco. Obiettivo condivisibile, in presenza di una diffusa cultura sportiva. Ma viste le premesse di cui sopra, la mission diventa impossibile o quasi. Per rendercene conto, basta frequentare alla domenica mattina un qualsiasi campetto di periferia. Dove mamme, papà e nonni invasati (gli unici per i quali servirebbe davvero la tessera del tifoso...) aizzano i propri "Tatoni" a gettare la maschera dei "bravi bimbi" e a trasformarsi in belve inferocite a caccia dei tre punti. In quale modo il pallone varchi la fatidica linea di porta, a loro (come a tanti dirigenti e allenatori) poco importa. Tre passaggi dietro fila? Inutile perdita di tempo. E se poi quel "cornuto dell'arbitro", anziché fischiarci contro (perché l'arbitro, per la famiglia, è sempre "contro" a prescindere), decide di regalarci un rigore (sì, regalarci: troppo semplice fischiare quelli che ci sono), vorrà dire che avrà fatto solo il proprio dovere, rimediando a una sfilza inenarrabile di errori.
Ecco, caro Arrigo. Altro che Serie A. Questo è il nostro "vero" calcio. Cambiarlo è doveroso. Riuscirci è un altro discorso. Buona fortuna. Di cuore.

mercoledì 24 novembre 2010

Sportello Verde

Un'altra fortunata iniziativa a cui diedi vita qualche anno fa sul Guerin Sportivo nell'ambito di "Spring", rubrica di calcio giovanile da me curata ogni settimana. Sportello verde vuole essere un vero e proprio punto informativo a cui dirigenti, allenatori, ragazzi e famiglie possono rivolgersi per chiedere consigli, pareri e suggerimenti sull'attività calcistica giovanile oppure per segnalare situazioni critiche, problematiche, fatti di cronaca e iniziative inerenti il settore.
Sarà mia cura, magari con l'aiuto di qualche esperto, fornire risposte e dare spazio alle questioni più interessanti. Potete postare direttamente le vostre richieste in questa rubrica oppure scrivere alla mia mail: grassi.maiardi@alice.it 

lunedì 22 novembre 2010

Campionato Primavera

Molti vecchi lettori del Guerin Sportivo (in quella che era la storica edizione settimanale) mi hanno contattato via mail per chiedermi di ripristinare almeno sul mio blog risultati e classifiche del campionato Primavera. Eccoli accontentati.

GIRONE A
Empoli-Livorno 2-1
5' pt Castellani (E); 42' st Lignani (L) rig., 26' Brugman (E)
Fiorentina-Sampdoria 4-0
14' pt Iemmello, 30' e 39' Carraro; 36' st Bittante
Genoa-Cesena 1-3
29' pt Rodriguez (C), 36' Ferri (C), 40' Polenta (G) rig.; 40' st Ferri (C)
Juventus-Torino 4-1
19' pt Margiotta (J); 11' st Giandonato (J), 15' Buchel (J), 35' Carfora (J), 38' Pinelli (T) rig.
Modena-Novara 1-1
5' st Strizzolo (N), 8' Shehu (M)
Parma-Sassuolo 1-1
32' pt Vignali (S); 25' st Covic (P)
Piacenza-Bologna 0-3
16' pt Boccaccini; 36' st Gavilan, 47' Draghetti
CLASSIFICA: Genoa, Fiorentina 20; Juventus 19; Torino, Sassuolo 17; Empoli 16; Sampdoria 14; Novara 13; Bologna, Livorno 12; Piacenza 11; Parma 9; Cesena 7; Modena 6.
Prossimo turno (27/11): Bologna-Modena; Cesena-Empoli; Livorno-Parma; Novara-Fiorentina; Sampdoria-Juventus; Sassuolo-Genoa; Torino-Piacenza.

GIRONE B
AlbinoLeffe-Triestina 2-2
4' pt Diop (A); 11' e 36' st Lionetti (T), 14' Beduschi (A) rig.
Brescia-Varese 0-2
18' pt Furlan; 14' st De Luca
Chievo-Portogruaro 2-0
10' st Tonani, 30' Manfrin
Inter-Cagliari 2-1
13' pt Jirasek (I); 2' st Pisanu (C), 14' Faraoni (I)
Padova-Atalanta 2-3
15' pt Talato (P) rig., 17' Monacizzo (A) rig., 36' Giannetti (P); 15' st Gatto (A), 40' Monacizzo (A)
Udinese-Cittadella 2-5
26' pt Cosma (C), 27' Laurito (U), 29' Dalla Valle (C), 42' Busellato (C) rig.; 7' st Cosma (C), 15' Vydra (U), 22' Scalco (C)
Vicenza-Milan 1-0
36' st Postorino rig.
CLASSIFICA: Varese, Atalanta 25; Chievo 21; Inter 19; Brescia 18; Udinese 15; AlbinoLeffe 13; Cittadella, Milan 11; Padova 9; Cagliari, Triestina 8; Vicenza 5; Portogruaro 1.
Prossimo turno (27/11): Atalanta-AlbinoLeffe; Cagliari-Padova; Cittadella-Brescia; Milan-Udinese; Portogruaro-Vicenza; Triestina-Inter; Varese-Chievo.

GIRONE C
Bari-Roma 1-4
26' pt Thiam (R), 32' e 44' Ciciretti (R), 33' Bruno (B); 8' st Thiam (R)
Catania-Reggina 3-0
4' pt Guerriera; 17' st Rapisarda, 39' Malafronte
Frosinone-Lecce 3-0
27' pt Maisto, 43' Tornesi; 3' st Paganini
Grosseto-Ascoli 1-1
40' pt Pacini (A); 37' st Roberti (G)
Lazio-Palermo 4-0
7' pt Crescenzi; 21' st Perpetuini, 39' Kozak, 42' Trombetta
Pescara-Napoli 1-1
5' st Lulli (P), 30' Arena (N)
Siena-Crotone 1-1
42' pt Clementi (S); 30' st Veneri (C)
CLASSIFICA: Lazio, Roma 21; Ascoli, Catania 17; Siena, Napoli, Grosseto 15; Bari, Lecce 11; Palermo, Reggina, Pescara 10; Frosinone 9; Crotone 5.
Prossino turno (27/11): Ascoli-Lazio; Crotone-Bari; Lecce-Grosseto; Napoli-Siena; Palermo-Catania; Reggina-Pescara; Roma-Frosinone.
 

 

sabato 20 novembre 2010

Il disagio

Un tragico fatto di cronaca. Accade alle porte di Bologna. Un ragazzino di 15 anni si suicida con la pistola che il padre custodiva (con regolare porto d'armi) in casa. Una fine inspiegabile. Senza apparente ragione. Una morte che getta nello sconforto genitori, amici, parenti, l'intero paese in cui abitrava. In tutti, la stessa domanda: perché?
Anche Fabio si interroga. E' papà di due ragazzi che praticano sport e allena gli Allievi regionali del Sasso Marconi, società di buon livello dell'hinterland bolognese. I suoi giocatori hanno la stessa del ragazzo suicida. Coincidenza che interroga il papà, l'allenatore, l'uomo. E la riflessione finisce sulle pagine del magazine mensile della società. Facendoci capire che non si va al campo solo per calciare un pallone o per provare schemi. E, soprattutto, che non si vive di soli risultati. Nello sport come nella vita.

<Quindici anni. L'età dei miei ragazzi. Un giovane apparentemente allegro. Uno sportivo. Allenamenti, partite. Un altro sport rispetto al nostro, ma la stessa faccia, gli stessi amici, la stessa scuola, gli stessi sogni, le stesse ragazze... E una famiglia normale. Ma adesso quel ragazzo non c'è più. Cosa l'abbia spinto a un gesto estremo, a una scelta assoluta, è qualcosa che fatichiamo a comprendere, qualcosa che tormenta la nostre coscienze e ci spinge a cercare risposte a mille domande.
Il fatto è che non conosciamo abbastanza i nostri ragazzi. Come adulti fatichiamo a trovare la distanza giusta, quell'equilibrio che ci consente di non essere troppo assillanti, pressanti, stressanti. O, al contrario, di rimanere lontani, di lasciare fare tutto quello che vogliono, curandoci poco di loro.
Mio figlio è felice? Domandarglielo non serve. Le risposte di solito sono monosillabi ripetitivi, di facciata, pronunciati tanto per accontentare i genitori.
E allora come possiamo accompagnare la crescita dei nostri ragazzi, in questa difficile fase evolutiva? Quali sono i rimedi? Come rendersi conto del malessere che cova all'interno di una sensibilità assoluta e fragile come quella di un ragazzino di 15 anni?
Non so dare risposte. I miei figli hanno passato da poco questa età e sinceramente non credo di essere ancora riuscito a comprenderli appieno. Non so a che distanza mi sono posto. Se c'ero quando serviva o se hanno avuto bisogno e non me ne sono accorto. Credo, in senso generale, che possano essere utili tre cose: l'esempio, la disponibilità e le regole.
Spesso sottovalutiamo l'importanza che ha il nostro modo di comportarci. Ma i ragazzi sono attenti e valutano il nostro modo di fare. Alla distanza è fondamentale. Poi vanno responsabilizzati a rispettare i princìpi della famiglia, a capire che al suo interno ci sono regole. Non devono per forza condividerle subito. Lo faranno in seguito. L'importante è che vedano che siamo noi adulti a seguirle e a comportarci di conseguenza. Infine, dobbiamo cercare di esserci sempre. Magari in silenzio, magari soffrendo. Ma attenti a essere vicini, quando gireranno lo sguardo per cercarci.
Quindici anni. Adesso, al campo, ho 21 figli di questa età. E cerco di far capire loro che lo stare insieme, l'impegnarsi per qualcosa, il curarsi fisicamente e il crescere con dei valori, è un privilegio che va difeso>.

giovedì 18 novembre 2010

L'under 21 di Ferrara è un punto Fermo

Qualche annotazione sull'esordio dell'Under 21 di Ciro Ferrara nel test amichevole di Fermo contro la Turchia, vinto dagli azzurri per 2-1 (doppietta di Macheda, nella foto uno dei due gol). Squadra ancora da definire e rifinire, ma che merita un certo rispetto. Non fosse altro che per il coraggio di alcune scelte che hanno caratterizzato la "prima" in terra marchigiana.
In campo nomi nuovi che rappresentano una fetta interessante di ciò che produce il vivaio calcistico italiano, così da poter effettivamente testare la bontà o meno del lavoro svolto con i giovani (ai responsabili di settore, vedi il nuovo coordinatore Arrigo Sacchi, l'ardua sentenza). E soprattutto gente che gioca, che ha nelle gambe forza, ritmo e una sana dose di cattiveria agonistica, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Un mix di belle speranze tra chi si è già ritagliato uno spazio significativo in Serie A, chi affila le armi in un campionato tosto come la B, chi cerca di risalire la china nel purgatorio (ma non per questo privo di qualità, attenzione) di Lega Pro e chi, più semplicemente, si prodiga ancora in Primavera alla ricerca di una piena maturazione.
L'inusuale puzzle, almeno a Fermo, ha dimostrato che il potenziale talento può nascondersi ovunque. E dunque che il raggio della ricerca e della selezione, specie a livello federale, va doverosamente allargato. Su tutti, valga l'esempio di Romizi, centrocampista classe 1990, cresciuto nella Fiorentina e da un paio di stagioni in forza alla Reggiana nel torneo di Lega Pro. Grinta, personalità, piedi educati, concreto in entrambi le fasi e capace di leggere bene le diverse situazioni. Per chi, come il sottoscritto, ha seguito con attenzione i campionati giovanili dell'ultimo decennio, non rappresenta affatto una novità. Singolare, semmai, che nessuna società di A e B si sia ancora degnata di fare un salto a Reggio Emilia per vederlo all'opera.
E il suo, attenzione, non è un caso isolato in Lega Pro. Lo sanno bene Prandelli e l.o stesso Sacchi, visti in tribuna a metà novembre nell'ultimo impegno della rappresentativa Under 21 di Lega Pro contro il Belgio (successo azzurro per 4-1 a Salò). Non una semplice visita di cortesia in casa-Macalli, come i più hanno interpretato. Ma la consapevolezza che in questo pazzo calcio milionario, che si è "svenduto" alla televisione badando più alla forma che non alla sostanza, si sono perse le buone maniere e i sani princìpi. Ovvero il gusto del campioncino prodotto a chilometri zero. O al massimo scoperto dietro casa, nei cortili degli oratori (esistono, esistono: basta cercarli...) o nei campetti di provincia. Dalla semplice passione dei (pochi) maestri di calcio rimasti. Senza la mediazione dei (tanti) procuratori-squalo ai quali invece oggi, per comodità e interesse, si affida incautamente il futuro del nostro calcio. Facendo scorpacciate di improbabili stelle da ammirare in videocassetta o dvd.

mercoledì 17 novembre 2010

Oltre le Regole - L'arbitro diventa tutor




Dopo tante parole, quella più importante. Affidata alla prova del campo. E' decollato "Oltre le Regole", il progetto ideato da Umberto Molinari (ex presidente del Settore Giovanile e Scolastico Figc dell'Emilia Romagna) e promosso dalla Lega Calcio Uisp di Bologna nella categoria Pulcini con l'obiettivo di coinvolgere bambini e famiglie in un percorso di educazione e formazione ai valori più genuini della pratica sportiva grazie anche al ruolo di tutor affidato agli arbitri. E se l'obiettivo era di riportare il calcio giovanile ad essere momento festoso e giocoso, e non un'arena impunita dove gli adulti spesso sfogano dalle tribune tensioni, malumori e sogni repressi, i primi riscontri sono più che confortanti.
Il "Vasco de Gama", campo di casa della Polisportiva Lame, è stato uno dei primi impianti ad ospitare le partite dei Monelli (nati nel 2002-2003) e dei Cinni (2004-2005), così come sono stati simpaticamente ribattezzati i due tornei che raggruppano i tesserati più giovani della cosiddetta attività. Arbitro degli incontri che hanno visto protagoniste le squadre di Lame, Real Casalecchio e Idea Calcio, un Fulvio De Furia (fischietto Uisp di esperienza ultra ventennale sia sul campo che come osservatore e designatore) che si è detto felice di poter contribuire alla buona riuscita del progetto: <Il calcio, rispetto ad altre discipline, manca di cultura sportiva. E gli esempi che arrivano dal mondo professionistico non aiutano di certo. L'avversario è un nemico, mentre contestare l'arbitro diventa l'alibi di comodo per giustificare errori tecnici e comportamenti violenti. Giusto quindi che la Uisp parta dai più giovani e dalle loro famiglie per ricreare un clima più disteso, per far sì che attraverso la pratica sportiva si riscopra soprattutto il piacere dello stare insieme e del veder nascere nuove amicizie. Nei brevi colloqui che come arbitri avremo con i genitori prima di ogni incontro parleremo di questo aspetto. E inviteremo a tifare in modo corretto, a non rimproverare i figli per questo o quell'errore, a vedere in noi una figura "amica". Quella cioé di un vero e proprio educatore. Che non fischierà, ad esempio, il cambio fallo in caso di rimessa laterale effettuata in modo scorretto. Ma che la farà ripetere con calma affinché i bambini imparino bene il gesto. Siamo qui per insegnare, non per punire>.
Genitori e arbitro che dialogano con il sorriso sulle labbra. Il brefing pregara sta riscuotendo consensi. <Il presidente ci aveva anticipato questa novità e siamo felici di condividerla con altre famiglie> spiega la mamma di un atleta del Lame. <Anche perché crediamo davvero in quella frase scritta sulla maglie dei nostri figli ("Un bambino che gioca vince sempre" è lo slogan della società biancorossa). Vogliamo che diventi il comune denominatore della loro attività sportiva. Ben vengano allora progetti che fanno vivere il calcio in maniera meno violenta ed esasperata>. Le fa eco un papà: <Mio figlio, che fino ad ora aveva giocato solo ai giardini, vuole provare in una squadretta. Felice di accontentarlo, se questo significherà trovare nuovi amici e sviluppare senso dell'impegno, spirito di gruppo, voglia di fare attività fisica. Tutti aspetti positivi che mi fa piacere ritrovare nel progetto proposto dalla Uisp. Ma le belle parole e le buone intenzioni andranno messe alla prova delle partite, per capire se l'aria sta davvero cambiando. Diversamente, di fronte al ripetersi di episodi violenti e diseducativi, mio figlio cambierà sport>.
Qualche lacrimuccia prima di entrare in campo, volti emozionati, comprensibili amnesie al momento dell'appello dell'arbitro (un "cinno" del Lame deve pensarci sopra: <Mi chiamo... mi chiamo... ah, sì... Francesco!>), l'ingresso in campo e una risata generale quando, a partita in corso, un bimbo seduto in panchina si lancia istintivamente all'inseguimento del pallone che gli era sfilato davanti, trattenuto a stento dal mister: <Ma no, Marco, che fai? Tu entri dopo, adesso devono giocare gli altri>. Dalle tribune solo un accenno di contestazione (<Arbitro, la palla era entrata>), subito zittito dall'aria furbetta del portierino : <L'ho presa sulla linea, non è gol>. Fulvio De Furia non si è scomposto. E tra un fischio e l'altro ha dispensato sorrisi e consigli: <Attenti, quando si rimette dal fondo la palla deve uscire dall'area... No, non così. Guarda, per fare la rimessa laterale devi metterti in questo modo... Più indietro, più indietro: la punizione va battuta là...>.
Massimo Verdi, allenatore dei "monelli" del Casalecchio, è soddisfatto: <Trovo positiva la presenza dell'arbitro anche nelle categorie dei più piccoli. A questa età la Federcalcio preferisce far arbitrare dirigenti o genitori, ma l'impatto con un direttore di gara ufficiale è diverso. Garantisce maggiore imparzialità e abitua da subito i bambini al rispetto delle regole e delle decisioni, favorevoli o contrarie che siano. E' inutile addolcire il clima della partita vera. L'arbitro va accettato e quindi è bene che si impari il prima possibile a rispettarlo. Le famiglie? Sogno di coinvolgerle sempre di più nella vita della società. Ma devono entrare nello spirito giusto dello sport e il dialogo prepartita con l'arbitro può aiutarle a capire ancora meglio gli obiettivi che tutti insieme dobbiamo sforzarci di raggiungere per il bene dei figli>.
Fischio finale. Game over. Il risultato? Boh, 2-0 o forse 3-1. Chissenefrega. L'importante è correre a salutare amici e parenti al di là della rete. Tenendosi per mano, tutti insieme. Con tanto di tuffo finale. Proprio come fanno i campioni. E imitarli, almeno in questo caso, non è male.

Ricomincio da me

Dodici mesi di cassa integrazione. Me ne attendono altrettanti, in attesa di capire quale progetto abbia la mia Azienda , non solo delle proprie testate, ma anche (anzi, soprattutto) delle persone che vi lavorano.
Dodici mesi di (amare) riflessioni. Che vi risparmio. E che, per mia fortuna, sono state subito scacciate dalla voglia di fare, di creare, di verificare, di azzardare. Di sperimentare una condizione per me tutta nuova: quella di piccolo imprenditore di me stesso. In svariati campi, addirittura dall'abbigliamento al turismo (direte: che c'azzeccano con il calcio?), senza però mai dimenticare il primo amore, il giornalismo, passione pure offesa e svilita da squallidi personaggi che hanno tentato (e tenteranno, statene certi) di tutto per indurmi al tradimento.
Dodici mesi per guardare il calcio dall'altra parte della scrivania. Da spettatore, da tifoso, da dirigente, da papà. E capire che l'esperienza accumulata in vent'anni di onesta professione può tornare ancora utile. Uscendo dal coro dei "professorini appecoronati" e provando a raccontare, in punta di piedi, senza presunzioni o arroganze, secondo quello che è sempre stato il mio stile (di cui vado orgoglioso, ben sapendo di essere un semplice manovale dell'informazione), fatti e personaggi di un mondo, quello del calcio, che entra di prepotenza nella vita di molti di noi, chiamandoci in causa come professionisti, praticanti, genitori o semplici tifosi. Ma che troppo spesso trascende i valori di semplice gioco, specie quando si parla di calcio giovanile, per trasformarsi in arena selvaggia e violenta.
Dodici mesi per leggere quotidiani e riviste sportive tutte uguali. Per approccio, stile e contenuti. Fotocopie di personalismi e narcisismi che, una volta saliti sul sacro altare del "corsivo" (della serie: quella giusta adesso ve la racconto io...), sfociano in ipocritici e arroganti predicozzi a esclusivo consumo interno (hai visto cosa ho scritto ieri? hai letto che sputtanata gli ho dato a quello? hai saputo dello scoop?).
Ecco, tranquilli. Qui non troverete mai dispute sui fatti e misfatti di Calciopoli, sulle bizze di Balotelli e Cassano, sulle risse da bar fra questo o quel dirigente che si contendono a colpi d'ascia scudetti e gloria passata. Bensì proveremo, sì con il vostro contributo, a parlare di tutto quel calcio che non fa notizia altrove. E che si è perso per strada, insieme al vecchio e amato Guerin Sportivo a cui ho dedicato, senza risparmiarmi, gli anni più belli della mia vita.
Si parte.