Obiettivo calcio

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giovedì 30 maggio 2013

Final Eight Primavera - Si parte sabato 1 giugno

Due giorni al via della Final Eight Primavera che torna in Umbria, ospitata sui campi di Gubbio e Città di Castello.
Questo il programma dei quarti di finale:
SABATO 1 GIUGNO
A) Citta di Castello (Stadio Bernicchi, ore 17) - Lazio-Torino
B) Gubbio (Stadio Barbetti, ore 21) - Chievo-Juventus
DOMENICA 2 GIUGNO
C) Città di Castello (Stadio Bernicchi, ore 17) - Atalanta-Fiorentina
D) Gubbio (Stadio Barbetti, ore 21) - Milan-Catania

Le semifinali:
MERCOLEDI' 5 GIUGNO
Gubbio (Stadio Barbetti, ore 21) - Vinc. A-Vinc. B
GIOVEDI' 6 GIUGNO
Gubbio (Stadio Barbetti, ore 21) - Vinc. C-Vinc. D

Finale:
DOMENICA 9 GIUGNO
Gubbio (Stadio Barbetti, ore 21) 


Europeo Under 21 - I numeri di maglia e il programma degli azzurri


I numeri di maglia degli Azzurrini convocati per l’Europeo:
Portieri: 1 Bardi (Novara), 12 Colombi (Modena), 22 Leali (Virtus Lanciano);
Difensori: 13 Bianchetti (Hellas Verona), 3 Biraghi (Cittadella), 6 Caldirola (Brescia), 5 Capuano (Pescara), 23 Crimi (Grosseto), 2 Donati (Grosseto), 19 Regini (Empoli);
Centrocampisti: 16 Bertolacci (Genoa), 7 Florenzi (Roma), 10 Insigne Lorenzo (Napoli), 8 Marrone (Juventus), 21 Rossi (Brescia), 15 Sansone (Parma), 18 Saponara (Empoli), 4 Verratti (Paris St. Germain);
Attaccanti: 20 Borini (Liverpool), 14 Destro (Roma), 11 Gabbiadini (Bologna), 9 Immobile (Genoa), 17 Paloschi (Chievo).
Questo il programma degli allenamenti e degli incontri stampa:
mercoledì 29 maggioh. 10.00 Allenamento presso C.S. Milanello
h. 17.00 Allenamento presso C.S. Milanello
giovedì 30 maggioh. 13.15 incontro con la stampa (giocatori)
h. 17.00 Allenamento presso C.S. Milanello
venerdì 31 maggioh. 17.00 Gara di allenamento presso C.S. Milanello (aperto)
a seguire incontro stampa con il Tecnico
sabato 1° giugnoh. 09.00 Volo AZ2029 Milano/Roma
h. 12.00 Volo AZ812 Roma Fco/Tel Aviv e trasferimento presso Hotel Sharon - Herzliya
domenica 2 giugnoh. 09.30 Allenamento presso Stadio “Ramat Ha Sharon”
h. 13.15 Incontro con la Stampa presso Hotel Sharon
h. 17.00 Allenamento presso Stadio “Ramat Ha Sharon” (aperto)
lunedì 3 giugnoh. 10.00 Allenamento presso Stadio “Ramat Ha Sharon”
h. 13.15 Incontro con la Stampa presso Hotel Sharon
h. 14.30 Visita Delegazione Italiana a Gerusalemme
martedì 4 giugnoh. 20.15 Conferenza Stampa presso Stadio “Bloomfield”
h. 21.00 Allenamento di rifinitura presso Stadio “Bloomfield” (aperto i primi 20 minuti)
mercoledì 5 giugnoh. 21.30 INGHILTERRA – ITALIA presso Stadio “Bloomfield” ed a seguire incontro con la Stampa.

giovedì 6 giugnoh. 12.45 Incontro con la Stampa presso Hotel Sharon
h. 17.00 Allenamento presso Stadio “Ramat Ha Sharon” (aperto)

venerdì 7 giugnoh. 20.15 Conferenza Stampa presso Stadio “Bloomfield”
h. 21.00 Allenamento di rifinitura presso Stadio “Bloomfield”
(aperto i primi 20 minuti)

sabato 8 giugnoh. 21.30 ITALIA - ISRAELE presso Stadio “Bloomfield” ed a seguire incontro con la Stampa.
domenica 9 giugnoh. 12.45 Incontro con la Stampa presso Hotel Sharon
h. 17.00 Allenamento presso Stadio “Ramat Ha Sharon” (aperto)
lunedì 10 giugnoh. 19.15 Conferenza Stampa presso Stadio “Bloomfield”
h. 20.00 Allenamento di rifinitura presso Stadio “Bloomfield” (aperto i primi 20 minuti)
martedì 11 giugnoh. 19.00 NORVEGIA - ITALIA presso Stadio “Bloomfield” ed a seguire incontro con la Stampa.
- in caso di eliminazione al termine del girone, rientro intera Delegazione previsto per:
mercoledì 12 giugno– ore 14.50 volo AZ811 Tel Aviv/Roma Fco + prosecuzioni rispettive sedi
- in caso di passaggio alle Semifinali:
sabato 15 giugnoh. 18.30 Stadio “Netanya” – Netanya
h. 21.30 Stadio “Ha Moshava” – Petacch Tikva
- in caso di eliminazione al termine della semifinale, rientro intera Delegazione previsto:
domenica 16 giugno– ore 14.50 volo AZ811 Tel Aviv/Roma Fco + prosecuzioni rispettive sedi
- in caso di passaggio alla Finale:
martedì 18 giugnoh. 19.00 Finale C.E. Stadio “Teddy” - Gerusalemme

mercoledì 29 maggio 2013

Via col... vento. Incredibile gol nella finale scudetto di Serie D

Ecco l'incredibile scherzetto che il vento ha giocato al portiere del Delta Porto Tolle nella finale scudetto di Serie D giocata sul campo dell'Ischia...

giovedì 23 maggio 2013

Il Pulcini del Bologna Calcio? Non sanno perdere...


Se tre indizi fanno una prova, allora i responsabili del vivaio del Bologna faranno bene a farsi un esamino di coscienza. E a preoccuparsi del modo in cui crescono i loro futuri (?) campioni. Perché va bene onorare la maglia, va bene cercare di mettere in pratica gli insegnamenti della Scuola Calcio rossoblù, va bene cercare di battere gli avversari, ma portare in giro sui campetti della provincia arroganza, presunzione e maleducazione, in campo come in tribuna, non fa certo bene al nome del Bologna.
E invece questo è quello a cui abbiamo già assistito molte volte. Troppe per pensare a episodi casuali.

1) Maggio 2012, Torneo di Osteria Grande, partita fra i Pulcini 2002 di Bologna e Fossolo, sei contro sei. Bologna sotto di una rete e irretito dal gioco a tutto campo del Fossolo che strappa applausi pure ai genitori e ai ragazzi del San Lazzaro, squadra inserita nello stesso girone. L'arbitro (dirigente dell'Osteria Grande, società organizzatrice) annulla (giustamente) il gol del pareggio al Bologna per un evidente fallo di mano di un giocatore e riprende lo stesso invitandolo ad ammettere onestamente l'infrazione. Apriti cielo. La mamma del povero (!?) pargolo parte spedita da dietro una porta e invade il campo puntando il dito contro l'arbitro e cazziandolo di brutto: «Lei non si permetta di dare del bugiardo a mio figlio! Il gol è regolarissimo, ma quale fallo di mano... Si vergogni...». Le fanno eco altri tre o quattro papà che cominciano a dare in escandescenza e costringono altri dirigenti dell'Osteria Grande a sospendere la partita (sotto lo sguardo incredulo dei bambini) per riportare un po' di calma. Si riprende, vince 2-1 il Bologna (niente da dire), ma resta il brutto episodio, visto anche da altre società presenti. Il Bologna non ne esce bene. Per la cronaca, ero presente al fattaccio.

2) 4 Maggio 2013. Assisto a San Lazzaro-Bologna, girone rosso fair play Esordienti. Gara decisiva. Nei padroni di casa gioca il figlio di un collega, ecco perché mi trovo lì. Passano dieci minuti, partita incerta e combattuta, l'arbitro (un allenatore del San Lazzaro che si è prestato a fischiare, come succede in questo tipo di campionato) sbaglia qualcosa da una parte e dall'altra. Niente di decisivo. Ma non la pensano così i genitori del Bologna. Che a turno, con linguaggio offensivo e violento, riversano sul direttore di gara ogni tipo di insulto. La gazzarra non si placa e anzi aumenta dopo il vantaggio sanlazzarese (gol che risulterà decisivo), preso come "lesa maestà" ai (presunti) fenomeni rossoblù. Esibizione vergognosa.

3) 22 Maggio 2013, Minerbio, Torneo "Terre di Pianura", organizzato dalla società Granamica. Semifinale Pulcini 2002, Bologna-Fossolo (si vede che è destino...). Nove contro nove. Anche qui sono presente. Il Bologna, piccolo ma significativo particolare, viene da un girone eliminatorio dominato alla grande: tre partite altrettante vittorie, 17 gol fatti e uno solo subito. Già nel prepartita i genitori del Bologna mostrano una certa... sufficienza, si informano su data e orario della finale. Come dire, vinciamo facile. Peccato che il Fossolo giochi alla pari e non molli di un centimetro. Rossoblù in vantaggio due volte e per due volte ripresi. Sul primo gol del Fossolo (bello quanto fortunoso) il commento di un papà, a metà fra l'irritato e l'ironico, è: «Proprio contro di noi dovevano tirar fuori una "culata" del genere?». Sul secondo (botta a distanza ravvicinata dopo traversa colpita da fuori area da un Pulcino del Fossolo) c'è chi recrimina su una punizione concessa al Fossolo 2 minuti prima che arrivasse al gol: a questo punto, perché non recriminare sul sorteggio che ha designato la squadra che ha battuto il calcio d'inizio? Inizia il terzo tempo. Il Fossolo molla? Nemmeno per sogno. Anzi, va avanti 3-2. E qui si scatena la battaglia. Che raggiunge il colmo quando una mamma rossoblù grida: «Arbitro, vergognati! Il centone che ti hanno regalato questi qua ti si sta gonfiando in tasca!». Un papà del Fossolo scatta in piedi: «Ma come ti permetti? Ma finiscila, per una partita di bambini, non ti vergogni?». Risposta raffinata: «Vaffanc...». Parapiglia in tribuna. I bambini dal campo guardano stupiti. Ma quelli del Bologna prendono coraggio... Nel senso che a ogni contrasto, per innocente che sia, non perdono occasione per contestare l'arbitro. Chiaro, con il bell'esempio che arriva dagli spalti...
Finisce la partita. Le mamme del Bologna (se questi sono i risultati delle "quote rosa", poveri noi...) continuano a insultare l'arbitro (un dirigente del Granamica, messo a disposizione degli organizzatori), ma la ciliegina arriva dall'allenatore del Bologna. Che stringendo (con malcelata insofferenza) la mano al collega del Fossolo, gli si rivolge così: «Sì, bravini i tuoi... Però devi dire ai vostri genitori di stare calmi: hanno "istigato" i nostri...». Poi guarda l'arbitro: «Dove avevi messo il fischietto? Qualche punizione per noi potevi anche darla...».

Che dire? Al Bologna piace vincere facile? Non ritiene abbastanza allenante affrontare le piccole squadrette di quartiere? Daniele Corazza, responsabile dell'Attività di base, eviti allora di iscrivere i suoi ai tornei. E organizzi partitelle in famiglia, a ranghi contrapposti. Così eviterà devastanti "traumi" da sconfitta. Ma siamo sicuri che così si allevino futuri campioni? E che dire di certi modelli educativi? È così che sproniamo i ragazzi, in qualunque campo, all'impegno, al rispetto e alla lealtà?
Ho qualche dubbio e sarei felice di confrontarmi sul tema.




martedì 21 maggio 2013

Un Salvadanaio pieno di Noi - Al Braglia di Modena la festa finale del progetto Figc pro terremotati

A neppure 24 ore di distanza dalla grande festa per la storica promozione in Serie A del Sassuolo, lo stadio Braglia di Modena è stato teatro di un'altrettanto importante momento di gioiosa condivisione. Domenica 19, nel pomeriggio, è andato in scena l'atto conclusivo del progetto "Un Salvadanaio pieno di Noi", ideato e realizzato dal Settore Giovanile e Scolastico Figc dell'Emilia Romagna coordinato da Gianluca Cavazzuti.
Da settembre a maggio le società di settore giovanile della regione sono state chiamate a una raccolta di fondi da destinare alle loro "sorelle" più sfortunate, ovvero quella ventina di club che purtroppo hanno subito le conseguenze del disastroso terremoto di un anno fa. Il Settore Giovanile aveva distribuito a ogni società un salvadanaio che in tanti hanno poi provveduto a riempire coinvolgendo i tesserati e le loro famiglie con svariate iniziative. C'è chi ha allestito tornei devolvendo le quote di iscrizione, chi ha organizzato cene e chi (come il Villa Verucchio, in provincia di Rimini) ha indetto nelle scuole del proprio paese un concorso di disegno sul tema della solidarietà (vinto dalla piccola Sofia Iotti, quarta elementare, premiata da Cavazzuti all'inizio del pomeriggio di festa).
E domenica, in una cerimonia tanto semplice quanto toccante, tutti i salvadanai raccolti dalle varie delegazioni provinciali della Federcalcio (più di 200) sono stati consegnati direttamente nelle mani delle società sportive colpite dal terremoto, evitando quindi equivoci o malintesi sulla destinazione dei fondi e garantendo a 1.700 giovani calciatori una base di partenza importante per l'attività del prossimo anno.
Splendida la coreografia che, grazie alla regia di Marco Susanna (responsabile regionale Figc per l'Attività di Base), ha esaltato la multicolore presenza di bambini sul prato del Braglia. Una cornice allegra e festosa che ci ha riproposto il calcio nella sua veste più genuina e formativa, quella che vede il pallone come strumento volto a favorire i momenti di incontro, di socializzazione, di conoscenza, di amicizia, e non come semplice attrezzo per una competizione agonistica dai toni talvolta esasperati e diseducativi.
Un ringraziamento particolare al Comune di Modena, che attraverso l'Assessorato allo Sport (presente Paola Francia) ha dato il patrocinio alla manifestazione; al Modena Calcio (rappresentato dal patron Roberto Casari, dal dirigente Antonio Caliendo e da Massimo Taibi, responsabile del vivaio gialloblù) per la concessione delle strutture del Braglia; a tutto l'infaticabile staff del Settore Giovanile e Scolastico dell'Emilia Romagna e ai dirigenti regionali della LND che hanno lavorato al meglio e con la consueta generosità per la buona riuscita dell'evento.                


mercoledì 15 maggio 2013

Europeo Under 17 - Italia in finale contro la Russia



Per la prima volta nella storia del Campionato Europeo Under 17 (cioè da quando, nel 2001-2002, questa competizione prese il posto del vecchio Europeo Under 16), l’Italia conquista la finale: venerdì, a Zilina (calcio d’inizio alle ore 18, diretta su Eurosport 1), gli azzurrini sfideranno la Russia, vittoriosa ai calci di rigore con la Svezia, per cercare di portare a casa il titolo continentale.
Impresa storica per la squadra allenata da Daniele Zoratto, capace di battere 2-0 i padroni di casa della Slovacchia grazie alle reti di Pugliese e Capradossi, già autori dei due gol decisivi per la qualificazione alla semifinale nelle gare del girone eliminatorio con Ucraina e Russia. Ma quello dell’Italia è soprattutto il successo del gruppo, che con la Slovacchia ha avuto il solo limite di non chiudere già nel primo tempo una gara giocata a viso aperto da entrambe le formazioni, con frequenti capovolgimenti di fronte e occasioni da gol a non finire.
Determinante il gol trovato in apertura da Pugliese (nella foto, la sua gioia dopo la rete), abile nello sfruttare un cross basso di Vido e a battere Junas. Un duello, quello tra Vido e il portiere slovacco, che ha visto prevalere il secondo, che per due volte si è opposto all’attaccante del Milan presentatosi tutto solo a pochi metri dalla porta. La Slovacchia non è rimasta comunque a guardare e, dopo essersi vista annullare la rete del pareggio per fuorigioco al 5’, ha sfiorato l’1-1 in chiusura di tempo con un destro di Spalek respinto da Scuffet.
La pressione dei padroni di casa, sospinti dagli 8.000 spettatori presenti sugli spalti, si è fatta più intensa nella ripresa, ma l’Italia non ha mai corso grossi pericoli, eccezion fatta per una conclusione di Haraslin terminata di poco alta sopra la traversa. Zoratto ha mandato in campo Parigini per Tutino e al 24’ ci ha pensato Capradossi a mettere al sicuro il risultato raccogliendo una conclusione sporca di Palazzi e battendo di destro Junas. Secondo gol consecutivo per il difensore della Roma, autore della rete del pareggio con la Russia che aveva regalato sabato la qualificazione alla semifinale. Nel finale il neo entrato Bonazzoli ha servito a Cerri il pallone del 3-0, ma l’attaccante del Parma ha mandato alto rimandando l’appuntamento con il primo gol nella fase finale dell’Europeo. Poi, dopo una bella parata di Scuffet, è arrivato il triplice fischio dell’arbitro. Ed è cominciata sul campo la festa azzurra.
«Aver raggiunto la finale è motivo di grande soddisfazione e orgoglio» ha dichiarato a fine gara Zoratto. «Questi ragazzi hanno un grande merito, quello di averci sempre creduto e di aver lottato sempre. È stata una partita molto difficile, soprattutto dopo le due occasioni da rete mancate nel primo tempo: errori che avremmo potuto pagare a caro prezzo.  Nella ripresa è stata più dura di quanto potessimo pensare, loro ci hanno costretto spesso nella nostra metà campo, ma ci siamo difesi con ordine e alla fine il gol di Capradossi è stato una sorta di liberazione».
Da ricordare che l’Italia vinse la prima edizione dell’Europeo Under 16 disputata nel 1982. Il 7 maggio, allo stadio di Falconara, l’allora rappresentativa di categoria allenata da Lupi sconfisse in finale 1-0 la Germania Ovest con rete al 9′ del primo tempo di Simonetta. Questa la nostra formazione: Rosin (Sampdoria), Galbagini (Cremonese), Carannante (Napoli), Simonetta (Genoa), Olmi (Genoa), Lucci (Roma), Righetti (Cesena), Monti (Inter), Zagaria (Torino), Giannini (Roma), Macina (Bologna). Nella ripresa, Treggia (Bologna) prese il posto di Macina al 59′, mentre Pampaloni (Torino) rilevò Simonetta al 76′. In panchina restò solo Pappalardo (Roma).
Zilina, 14 maggio 2013
Slovacchia-Italia 0-2

SLOVACCHIA: Junas, Vodecky, Kacer (dal 68’ Zazrivec) , Gric, Vestenlcky, Spalek (dal 53’ Slaninka) , Lesniak, Otrisal (dal 41’ Cmelik) , Kupec, Haraslin (Cap.), Varga
A disp: Semanko, Vlcek,
All: Ladislav Pecko
ITALIA: Scuffet, Calabria, Capradossi, Sciacca, Dimarco, Tutino (dal 55’ Parigini), Pugliese, Palazzi (dal 78’ Tibolla), Steffè, Cerri (Cap.), Vido (dal 65’ Bonazzoli).
A disp: Audero, Lomolino, Calabresi, Di Molfetta.
All: Daniele Zoratto
Arbitro: Nerijus Dunauskas (Lituania).
Reti: 3’ Pugliese, 64’ Capradossi.
Amm: Palazzi (Ita).

martedì 14 maggio 2013

Europeo Under 17 - Oggi semifinale fra Italia e Slovacchia (ore 16 - diretta Eurosport2)


Dopo aver conquistato la qualificazione al prossimo Mondiale Under 17, la Nazionale italiana di Daniele Zoratto si gioca oggi anche la possibilità di centrare la finalissima dell’Europeo. L’ostacolo da superare è la Slovacchia padrona di casa, che ha concluso al primo posto il suo girone battendo l’Austria e pareggiando contro Svizzera e Svezia. Squadra scorbutica, fisica, ben messa in campo e sorretta da discreta qualità, specie in mezzo al campo.  Gara non semplice, ma i nostri ragazzi hanno dimostrato con il pareggio in rimonta contro la forte Russia di potersela giocare alla pari contro tutti e sono pronti a centrare un altro traguardo che darebbe ulteriore impulso e credibilità alla crescita del nostro movimento giovanile. Impegnato, sotto il coordinamento di Arrigo Sacchi, in un rilancio affatto facile e scontato, fondato su una filosofia di lavoro molto diversa da ciò che si era fatto in precedenza e che quindi ha avuto bisogno di un po’ di tempo per raccogliere qualche frutto. Ma i segnali (vedi le fasi finali continentali raggiunte da Under 21 e la stessa Under 17) sono confortanti. Sia sotto il profilo del gioco che delle individualità espresse.
L’incontro, in programma a Zilina (dove è attesa un’affluenza di quasi 10.000 spettatori),  avrà inizio alle 16 e sarà trasmetto in diretta su Eurosport 2. L’altra semifinale vedrà invece di fronte Russia e Svezia. Di seguito il tabellino che ancora non avevamo pubblicato di Italia-Russia.
11 maggio 2013 – Nitra (Slovacchia)
Italia – Russia 1-1
ITALIA: Scuffet, Calabria, Dimarco, Pugliese, Capradossi, Sciacca, Tutino, Palazzi, Tibolla (dal 41’ Parigini), Bonazzoli (dal 71’ Steffè), Vido.
A disp.: Audero, Lomolino, Calabresi, Di Molfetta.
All.: Daniele Zoratto
RUSSIA: Mitryushkin, Parshikov,Likhachev,Khodzhaniyazov, Yakuba, Makarov S., Makarov A. (dal 64’ Zhemaletdinov), Gasilin, Golovin (dal 52’ Buranov), Zuev, Barinov
A disp.: Kuznetsov, ,Rudkovski, Nikolaesh, Dovbnya.
All.: Dmitry Khomukha
Arbitro: Serdar Gozubuyuk (Olanda).
Reti: 12’ Gasilin (R), 43’ Capradossi (I).
Ammoniti: A. Makarov (R).

Risultati del Gruppo B
Italia-Croazia 0-0
Russia-Ucraina 3-0
Russia-Croazia 0-0
Italia-Ucraina 2-1
Italia-Russia 1 -1
Croazia – Ucraina 2-1
Classifica: Russia, Italia e Croazia 5, Ucraina 0. 
Russia e Italia in semifinale grazie alla miglior differenza-reti.

giovedì 9 maggio 2013

Un Team Manager per il Settore Giovanile

Un Team Manager per il settore giovanile. Qualcosa di più di un'idea o di un progetto. Direi una necessità. Pure in tempi di vacche magre come questi, con società obbligate a risparmiare sui quadri tecnici e dirigenziali. Ma questa figura (a cui Figc e Coni hanno cominciato a riservare appositi corsi) può diventare determinante per un'ottimale programmazione dell'attività giovanile e arrivare a garantire una competenza e una professionalità non sempre riscontrabili in tante "mezze figure" spesso presenti nei club. Magari piene di buona volontà, ma non adeguatamente preparate a sostenere il peso del delicato impegno formativo con i giovani. Felice di condividerne il contenuto con persone interessate ad approfondire l'argomento. Le mie mail: g.grassi@guerinsportivo.it oppure grassi.maiardi@alice.it

        
Il Team Manager 
di Settore Giovanile



ALLENATORI - DIRIGENTI - GENITORI


insieme 
per FARE SQUADRA
al servizio del giovane calciatore



PROGETTO di Gianluca Grassi





Perché queste realtà possano cooperare positivamente all'interno della società, occorre che ne abbraccino in modo incondizionato la mission, ovvero gli obiettivi sportivi e sociali che la stessa si è data: nel caso di un settore giovanile, la crescita e lo sviluppo delle capacità psicomotorie del ragazzo, la sua formazione tecnico-tattica, la tutela della sua salute, un percorso educativo attraverso il rispetto di regole (sia all'interno del gruppo di appartenenza che nei confronti dell'esterno), la valorizzazione del parco-giocatori (indipendentemente dalle specifiche attitudini del singolo), il raggiungimento di un elevato standard di prestazione che può sfociare, nella migliore delle ipotesi, nell'inserimento in prima squadra o comunque in un  altro contesto agonistico di eccellente livello.

Ma è necessario soprattutto che questi attori (stakeholders) godano del massimo rispetto reciproco e della piena autonomia di ruolo.


Quindi va ribadito...   

      
IL RUOLO "ESCLUSIVO" DELL'ALLENATORE IN CAMPO

- nella programmazione, nella preparazione e nello svolgimento degli allenamenti

- nella scelta della formazione

- nella gestione tattica della partita 

- nell'introduzione di regole di condotta all'interno dello spogliatoio (e dei modi con cui farle rispettare) 

- nella comunicazione con i giocatori




Concetto su cui si è espresso di recente con fermezza Renzo Ulivieri, Presidente dell'Associazione Allenatori nonché Direttore della Scuola Allenatori del Centro Tecnico di Coverciano, nel corso di un'intervista rilasciata al mensile Il Nuovo Calcio:

"Scorgo segnali inquietanti nella professione dell'allenatore. Come quando vedo giocatori che invitano i tecnici a effettuare determinati cambi o genitori che chiedono conto della formazione schierata di cui non fa parte il figlio. Per non parlare di chi pensa addirittura di poter dettare l'undici al mister. O del dirigente che prova a forzare certe scelte tecniche per questioni di immagine, di sponsor, di competitività sul mercato".  

"Ribadisco la necessità di riappropiarci del mestiere. L'allenatore è il direttore e non il padrone dell'azienda che è la società. E' il gestore tecnico e deve svolgere questo compito anche andando contro certe logiche commerciali. E' preposto a scegliere e, quindi, a rispondere delle sue scelte: undici giocano e altrettanti, o più, stanno fuori. L'importante è che i giocatori pensino che l'allenatore è una persona perbene, che prende onestamente le sue decisioni, magari sbagliandole, ma non per ragioni che non siano squisitamente di ordine tecnico".

"Le decisioni vanno motivate di fronte alla squadra in modo chiaro. Non si deve avere mai timore di spiegare i propri comportamenti".     




Nel contempo non va dimenticato né sottovalutato...   
     
IL RUOLO "IMPRESCINDIBILE" 
DELLA FAMIGLIA FUORI DAL CAMPO

- È nell'humus familiare che si forma il carattere e la coscienza del ragazzo (imprinting educativo)

- È la famiglia che porta il ragazzo al campo

- È la famiglia che ne sostiene le spese (quota) per l'attività 

- E' la famiglia che spesso dà una mano alla società a livello organizzativo (spostamenti per le gare, dirigente-accompagnatore, guardalinee, manovalanza tornei e sagre, ecc.)

- È la famiglia che può sollecitare il ragazzo al rispetto dell'impegno sportivo preso

- È la famiglia che può indirizzare verso una corretta alimentazione e un'efficace prevenzione medica

- È in famiglia che può svilupparsi un sano spirito sportivo

La famiglia resta la principale agenzia educativa con la quale l'allenatore e la società sportiva hanno il dovere di confrontarsi e di interagire nell'interesse esclusivo del giovane. 

La famiglia è il primo strumento di marketing sul territorio: una "buona parola" detta sul conto della società o del tecnico vale più di mille volantini pubblicitari


Molto spesso, purtroppo, questi due attori faticano a riconoscersi e a rispettarsi. E tendono a invadere la reciproca sfera di competenza. 
Ecco allora scoppiare...

IL CONFLITTO 
ALLENATORI - GENITORI

Come nasce...

ERRORI DEL TECNICO
- Scarsa predisposizione al dialogo
- Individualismo all'interno della società
- Incapacità di riflettere la mission della società
- Scarsa attenzione alla persona (e ai segnali che possono anticipare problemi caratteriali, disagi relazionali, malesseri fisici)
- Critica aperta all'indirizzo della famiglia 
- Cattivo esempio (ritardi, atteggiamenti maleducati e/o distaccati)
- Allenamenti preparati con sufficienza ( competenza e aggiornamento)
- Mancanza di polso nello spogliatoio (assenza di regole)
- Gestione tecnica della squadra poco trasparente
- Archiviazione lacunosa dell'attività

ERRORI DEL GENITORE
- Scelta sportiva non condivisa con il figlio 
- Disinformazione sulle caratteristiche dell'attività (programmazione e
  regolamenti) e sull'organizzazione societaria (regole interne) 
- Difesa a prescindere del comportamento del proprio ragazzo
- Invidie e gelosie nei confronti degli altri giocatori della squadra
- Incapacità di "fare squadra" con le altre famiglie 
- Critica aperta alle scelte dell'allenatore
- Pressioni e consigli tra le mura domestiche su questioni tecnico-tattiche
- Commenti e giudizi (espressi molto spesso nei modi e nei tempi sbagliati)
  sulle prestazioni del figlio e del resto della squadra
- Tifo violento e scorretto in tribuna
- Rapporti rancorosi, sospettosi e diffidenti con la dirigenza






IL TEAM MANAGER 
NEL DELICATO RUOLO DI MEDIATORE 

L'importante (se non decisiva) mediazione della società nel conflitto fra genitori e allenatori, può trovare un valido interprete nel TEAM MANAGER, figura "emergente" nel calcio professionistico, ma ancora poco conosciuta a livello giovanile (fra i primi a introdurla, l'Empoli) e ancor meno presente (tanto per motivi di budget quanto per scarsa attitudine e preparazione al ruolo) nei dilettanti.  

Come possiamo (ri)definire 
il compito del Team Manager in un settore giovanile?

Il Team Manager è colui che, facendo da trait d'union fra i quadri dirigenziali, i giocatori e (nel caso del settore giovanile) le famiglie, si fa interprete delle esigenze di efficienza imposte dalla società, attraverso l'ottimizzazione delle risorse e la corrispondente domanda di soddisfazione di atleti e genitori. Preludio di una conseguente efficacia nei risultati sportivi.
Il Team Manager deve essere in grado di trasmettere a tutti gli attori (proprietà, staff tecnico, giocatori e loro famiglie) la sensazione di abbracciare in modo pieno la mission societaria e di poter svilupparne l'identità e il senso di appartenenza con comportamenti di impegno, correttezza e fedeltà.


Esempio di mission

 Vincere il campionato
 Centrare un determinato piazzamento o la salvezza
 Valorizzare il parco giocatori del proprio vivaio
 Creare i presupposti per iniziare o consolidare un ciclo
 Consolidare l'immagine esterna della società  
 Aumentare il numero di tesserati
 Attirare maggiore investimenti pubblicitari
 Conquistare nuovi mercati e tifosi



La cassetta degli attrezzi del Team Manager

ABILITA' PROFESSIONALI (professional skills)

- Presenza
- Razionalità
- Capacità di pianificazione e verifica   
- Autorevolezza nella comunicazione   
- Rispetto dei ruoli (società, staff tecnico e medico, calciatori, genitori, procuratori, magazzinieri, staff logistica, giornalisti, sponsor, tifosi)
- Marketing
- Aspetti economici, giuridici e regolamentari
- Gestione impianti e logistica


ABILITA' PERSONALI (personal skills)

- Disponibilità/spirito di sacrificio

- Gestione dei rapporti e dei conflitti (obiettivo: la creazione del gruppo)
Talvolta l'esasperazione del perseguimento degli obiettivi sportivi programmati, produce un clima di ansia e di tensione cui spesso non corrisponde un adeguato bilanciamento del supporto psicologico-comportamentale. Assistiamo così a diatribe che portano ad allontanamenti, sospensioni, esoneri, rimpasti, piccole-grandi rivoluzioni societarie. In questo caos organizzato il Team Manager deve sapersi relazionare con tutti, sfoggiando la capacità di ascoltare, di immedesimarsi nell'interlocutore e di creare canali di scambio efficaci, per giungere infine all'identificazione dei punti di incontro tra i protagonisti dei conflitti.  

- Leadership e motivazione

- Staff meeting
Il Team Manager predispone, convoca e coordina periodicamente briefing (riunioni) per mettere in comunicazione e in interscambio i vari attori della società.




  

 Il rapporto del Team Manager
con l'area tecnica

FLUSSO DELLE INFORMAZIONI

Team Manager  stakeholder  Team Manager  Staff tecnico e medico  Team Manager

Il Team Manager si inserisce a metà strada fra area tecnica e area organizzativa societaria. Nell'area tecnica si trova a stretto contatto con gli allenatori e i relativi staff, nonché con tutti i giocatori che si muovono secondo le direttive del mister.

Pertanto la prima esigenza è quella di definire le esigenze del responsabile tecnico e renderle compatibili con le regole fissate dalla società, fermo restando la propria autonomia negli ambiti riservati.
Le parole chiave in questa fase saranno:

 Fiducia - Responsabilità - Meticolosità

In generale, il Team Manager dovrà occuparsi di tutti quegli aspetti di contorno, ma non per questo meno importanti, che permettano ai protagonisti della società di percepire la sensazione che tutto sia sotto controllo o che comunque si possa prontamente intervenire per ripristinare l'ordine.

STRUMENTI DELL'AREA TECNICA

 Programmazione precampionato (giorni, campi, orari, ritiro, amichevoli)
 Calendari partite
 Comunicato Figc della settimana
 Situazione diffide e squalifiche (eventuali ricorsi)
 Statistiche generali
 Gestione Dvd
 Elenco ed esposizione convocazioni partite
 Convocazioni rappresentative 
 Coordinamento attività a supporto di partire, allenamenti e amichevoli   (accompagnatori, mezzi di trasporto, permessi scolastici, materiale) 
 Pianificazione visite mediche


Il rapporto del Team Manager
con la famiglia

Una volta introdotta e valorizzata la figura del Team Manager, ecco che lo stesso diventerà il referente ma anche il bersaglio preferito di mamme e papà. Un "fuoco" tradizionalmente poco amico, di fronte al quale non dovrà mai dimenticare il nostro assunto di partenza: cioé che tutti, allenatori, dirigenti e genitori, devono mettersi al servizio del giovane e non dei propri interessi/obiettivi.

REQUISITI DELL'APPROCCIO/CONFRONTO

 Ascolto e approfondimento
 Autorevolezza e distacco
 Documentazione
 Analisi e interpretazione
 Successiva verifica sul campo
 Dialogo privato con le persone coinvolte nel conflitto  
 Proposte di soluzioni
 Feedback del rimedio adottato
 Confronto "mediato" fra le parti in causa  

Definizione di Team Manager 
derivata dalla mia esperienza

Il Team Manager è un punto di riferimento costante "fuori" dal campo (ma sempre presente "al" campo), un cuscinetto posto tra ragazzi-genitori e allenatori-società. Suo compito è tentare di risolvere piccole-grandi questioni che possono pregiudicare una corretta attività sportiva: problemi caratteriali, educativi, scolastici, medici, di trasporto e di logistica, frizioni all'interno dello spogliatoio fra i ragazzi, incomprensioni con gli allenatori, spiegazione alle famiglie del lavoro e delle scelte tecniche, dialogo e confronto costante con i tecnici su questioni calcistiche ed extracalcistiche.

Europeo Under 17 - L'Italia ottiene il pass per il Mondiale



La Nazionale Under 17 batte 2-1 l’Ucraina con una rimonta tutto cuore e carattere. Il gol di Pugliese all’ultimo respiro avvicina la qualificazione alla semifinale del Campionato Europeo ma soprattutto regala all’Italia il pass per il Mondiale in programma negli Emirati Arabi il prossimo autunno. Partita ricchissima di emozioni a Nitra, con l’Ucraina in vantaggio a metà ripresa con un gran gol di Vachiberadze e gli azzurrini capaci di rimontare negli ultimi quattro minuti grazie alle reti del neo entrato Vido e di Pugliese. Sabato (calcio d’inizio alle 19.30, diretta su Eurosport 1), contro la Russia che ha fermato la Croazia sullo 0-0, servirà un’altra vittoria per garantirsi l’accesso alla semifinale, ma intanto la qualificazione al Mondiale è cosa fatta. Ed è un fondamentale segnale di riscossa per il nostro calcio.
Pensare che a cinque minuti dalla fine tutto sembrava compromesso, con l’Italia incapace di concretizzare le diverse palle gol costruite e punita da una conclusione dalla distanza deviata da Parigini. E proprio Parigini, subentrato all’infortunato Piu al termine del primo tempo, è stato decisivo in occasione del gol del pari, quando, dopo aver ciccato la prima conclusione al volo su cross di Tutino, ha tirato di nuovo in porta trovando la deviazione fortunata di Vido, entrato pochi minuti prima in campo al posto di Bonazzoli. Poi in pieno recupero Pugliese ha scambiato il pallone con Cerri al limite dell’area e di sinistro ha trovato lo spiraglio per il gol partita.
Al Nitra Stadium l’Italia è partita bene e, dopo un brivido in apertura, con una conclusione di Zinchenko ribattuta da Dimarco a pochi metri dalla porta difesa da Scuffet, al 6’ Bonazzoli ha raccolto un lancio dalle retrovie, ma non è riuscito a coordinarsi e di sinistro ha concluso a lato. Tre minuti più tardi azzurrini ancora pericolosi con Capradossi (nella foto) sugli sviluppi di un calcio d’angolo e al 12’ l’arbitro non ha visto una trattenuta ai danni di Cerri lanciato a rete. Con Bonazzoli a svariare su tutto il fronte offensivo e Cerri pronto a sfruttare le discese sulle fasce di Piu e Pugliese, l’Italia ha sfiorato il vantaggio al 28’ con una conclusione di Pugliese dalla distanza respinta da Soldatenko. Nessun pericolo per la porta di Scuffet, anche se con un paio di ripartenze l’Ucraina ha dimostrato di poter creare qualche problema alla difesa azzurra. Nel finale di tempo l’infortunato Piu ha lasciato il posto a Parigini anticipando di un paio di minuti il ritorno negli spogliatoi. 

Nella ripresa il neo entrato ha sfiorato subito il vantaggio con una conclusione di destro terminata a lato, poi è stato Cerri ad andare vicino al gol prima in rovesciata e poi con un colpo di testa in tuffo terminati di poco fuori. Come una doccia fredda è arrivata invece la rete dell’Ucraina, con Vachiberadze che al 21’ ha raccolto una respinta su calcio d’angolo e ha lasciato partire un gran sinistro dalla distanza che, complice la deviazione di Parigini, si è infilato sotto l’incrocio dei pali. Alla ricerca del pari Zoratto ha mandato in campo Tutino al posto di Palazzi e proprio il centrocampista del Napoli ha servito a Parigini il pallone del pareggio, con l’ultimo tocco decisivo di Vido, entrato a sua volta al posto di Bonazzoli, a un metro dalla porta.  In pieno recupero poi Pugliese dopo un bel triangolo con Cerri ha battuto Soldatenko con un pregevole tocco sotto di sinistro. Sabato con la Russia, senza lo squalificato Cerri, bisognerà vincere per continuare a sognare.

Ucraina– Italia 1-2 

Ucraina:
Soldatenko, Luchkevych (dall’80 , Knysh), Kuksenko, Makohon, Kyryukhantsev, Boryachuk (dal 70’ Yarovoy), Vachiberadze, Tsygankov (dal 41’ Tretyakov), Shtanenko, Lukyanchuk (Cap.), Zinchenko.
A disp: Bezruk, Ardelyan, Orikhovskiy, Osman.
All: Olexander Golovko.
Italia: Scuffet, Calabria, Dimarco, Pugliese, Capradossi, Sciacca, Piu (dal 38’ Parigini), Palazzi (dal 64’ Tutino), Tibolla, Cerri (Cap.), Bonazzoli (dal 69’ Vido).
A disp: Audero, Lomolino, Steffè, Calabresi.
All: Daniele Zoratto.

Arbitro: Slavko Vincic (Slovenia).
Reti: 61’ Vachiberadze, 75’ Vido, 83’ Pugliese.
Ammoniti: Cerri (Ita), Calabria (Ita).
Classifica del Gruppo B: Russia e Italia 4 punti, Croazia 2, Ucraina 0

lunedì 6 maggio 2013

Due grandi eventi a maggio per Sergio Isabella


Dove eravamo rimasti? Ah, già. Alla meravigliosa adunata di Castenaso, che alla faccia di freddo e pioggia ha messo insieme un bel po' di amici della Bologna pallonara (e non) in nome di Sergio Isabella e per conto della "partitissima" che Sergione sta combattendo contro la Sla.
Appagati da contanto successo? Nemmeno per sogno. Neppure il tempo di archiviare questa bella serata ed ecco alle porte altre due iniziative che promettono di sbancare il botteghino. Il tutto, naturalmente, grazie alla regia degli "Amici di Sergio", persone che, se non ci fossero, bisognerebbe inventarle.
Tenetevi forte, allora.

Si comincia martedì 21 maggio, ore 21, presso la Sala Paradiso di San Lazzaro (via Bellaria 8), dove si riderà a crepapelle con lo spettacolo di Giuseppe Giacobazzi e Duilio Pizzocchi. L'ingresso è di 20 euro (si paga all'ingresso) ed è meglio mettersi in lista perché il TUTTO ESAURITO è garantito.
Si può fare riferimento ad Andrea Allori, uno dei grandi amici di Sergio (a.allori@bancadibologna.it), ma metto volentieri a disposizione anche la mia mail (g.grassi@guerinsportivo.it).

Due giorni di riposo per riprenderci dai "lacrimoni" e dalle "convulsioni" scatenati dalle battute di Giuseppe e Duilio, e di nuovo saremo tutti convocati, questa volta allo Stadio Zucchini di Budrio, dove giovedì 23 maggio, alle ore 15, si disputerà l'amichevole fra il Mezzolara (di mister Luppi e del bomber Fabio Bazzani) e il Bologna. Ingresso 10 euro (bambini gratis).

Fare attenzione: entrambi gli incassi saranno INTERAMENTE devoluti alla famiglia di Sergio. Che, in gran segreto, ci sta preparando una grande sorpresa. Quale? La saprete solo partecipando ad almeno uno degli eventi. Meglio se tutti e due!!!!!

Io (con moglie al seguito) ci sarò. Perché questa partita al fianco di Sergio (con cui ho però ancora un debito: devo andarlo a trovare) voglio giocarla fino in fondo.
Oddio, i piedi sono sempre stati due ferri da stiro e il fiato di un 50enne è quello che è, ma per gustare Giacobazzi e Pizzocchi basterà prenotare una sedia. Per mia fortuna (non so voi)...