1986
– INTER
Illumina
la scena Roberto Baggio, acquistato (per 3 miliardi di lire) dalla
Fiorentina ma reduce da un brutto incidente l'anno prima quando
ancora giocava nel Vicenza. Il gioiellino non delude (tre gol nelle
prime due partite) e trascina i compagni fino alla semifinale, dove i
viola si devono però arrendere all'Inter allenata da Arcadio Venturi
che poi supererà (grazie a uno stupendo calcio di punizione di
Zanuttig) la Sampdoria di Pagliuca (in prestito dal Bologna), Ganz e
Paganin. Un'Inter alla quale nel girone eliminatorio aveva dato una
mano il Nairobi, prima formazione africana iscritta al Viareggio e
protagonista di un simpatico aneddoto: sconfitti 5-0 nelle prime due
partite contro Inter e Napoli, si era scoperto che i kenyoti
giocavano sui campi pesantissimi di quell'edizione con scarpe prive
di tacchetti. Immediato intervento di un imprenditore aretino con
interessi in Kenya, Azeglio Rachini, squadra fornita
dell'attrezzatura adatta e vittoria per 2-1 sul Nacional Montevideo,
superato così in classifica dai nerazzurri. Roba da matti.
Inter-Sampdoria
1-0
Inter:
Caniato, Monti, Caracciolo (34' st Bollini), Minaudo, Frascella,
Manicone, Zanuttig, D'Amico, Mandelli (43' st Ciocci), Pellegrini, Di
Vincenzo.
Sampdoria:
Pagliuca, Colombo, Paganin, Pecoraro (32' st Fornò), Veronici,
Zanutta, Bellotto (41' st Della Pina), Piantanida, Zanin, Fiondella,
Ganz.
Arbitro:
Longhi di Roma.
Rete:
28' st Zanuttig.
1987
– TORINO
Il
Torino si riprende la scena. Tarda a carburare (chiude il girone
eliminatorio a pari punti con Bologna e Inter, qualificandosi con i
rossoblù in virtù della miglior differenza-reti), poi dai quarti
non lascia scampo a Milan, Vicenza e Fiorentina. A dispetto del clima
carnevalesco, Vatta guida un carro... armato, di cui fanno parte, fra
gli altri, Lentini, Fuser, Bresciani e Venturin e la finalissima
contro i viola è pura accademia, benché fino a quel momento i
ragazzi di Esposito fossero stati praticamente perfetti, rispedendo a
casa avversarie di valore come il Milan nei quarti (fra i rossoneri
Porrini, Zanoncelli, Stroppa e Cappellini) e il Genoa in semifinale.
Poco gloria ma parecchie attenzioni per la Roma (dove si distingue
l'estro di Dell'Anno), mentre il Vicenza-operaio di Giulio Savoini
finisce terzo: pochi gol (appena quattro in tutto il torneo) ma tanta
sostanza, materia preferita di Zironelli e Caramel.
Torino-Fiorentina
4-1
Torino:
Boccafogli (40' st Di Sarno), Cuicchi, Di Bin, Danzè, Fogli, Fuser,
Lentini, Venturin, Bresciani (28' st Massara), D'Agostino,
Bellatorre.
Fiorentina:
Misefori, Dal Canto, Rocchigiani, Gelsi, Daniel, Galli, Campioli,
Carrara, Ciucchi (28' st Nardi), Sereni, Protti.
Arbitro:
Pieri di Genova.
Reti:
20' pt Cuicchi (T), 30' Gelsi (F), 44' Fuser (T); 10' st D'Agostino
(T), 33' Fuser (T).
1988
– FIORENTINA
Anche
i ricchi (a volte) piangono. E così il Torino (sazio in molti dei
suoi elementi più rappresentativi) deve inchinarsi al progetto di
ricostruzione del vivaio della Fiorentina avviato nel 1986 da Pier
Cesare Baretti, compianto presidente viola scomparso tre mesi prima
di questa finalissima in un tragico incidente aereo. Nella squadra
guidata da Ciccio Esposito brillano soprattutto gli attaccanti che si
spartiscono in modo equo il bottino: tre gol a testa per Clementi
(prestito del Vicenza), Carta e Ciucchi. Sogna a lungo il Parma, che
gioca bene e vanta diversi “saranno famosi”: oltre ai già
conosciuti Melli e Baiano, piacciono i centrali Rossini e Pullo, il
regista Nunziata e soprattutto il portierino Luca Bucci, spedito a
Rimini per farsi le ossa. Fuori nei quarti la Roma: ma i giallorossi
si consolano con Peruzzi, numero uno doc.
Fiorentina-Torino
1-0
Fiorentina:
Misefori, Rocchigiani, Galli, Zironelli, Daniel, Sottili, Clementi,
Galletti, Ciucchi (44' st Baldi), Tersigni, Carta (42' st Ciabini).
Torino:
Boccafogli, Catena, Di Bin, Chiti, Zaffaroni, Fuser, Lentini (28' st
Campistri), Venturin, Bresciani, Zago, Menghini.
Arbitro:
Lanese di Messina.
Rete:
39' st Clementi.
1989
– TORINO
Ancora
Torino. E poco importa che i vertici societari snobbino le imprese
dei mocciosetti granata. Vatta è un uomo solo ma felice. Evidente la
lacuna di un playmaker di ruolo in mezzo al campo, però la squadra
gira che è un piacere, trascinata dalle accelerazioni di un folletto
indemoniato, tale Benny Carbone. A testa alta la Roma di Spinosi,
seconda: nelle retrovie di mette in luce Petruzzi, Cucciari dirige il
traffico con innato senso tattico, mentre Provitali risulta tra gli
attaccanti più redditizi. Al pari di Gabriel Batistuta, centravanti
portato più a manovrare che a sfondare di pura potenza: gioca nel
Deportivo Italiano di Buenos Aires che lo ha avuto in prestito per
l'occasione dal Newell's Old Boys. Nei quarti (persi ai rigori con il
Torino) si fa parare il rigore decisivo da Boccafogli, ma tutti gli
osservatori hanno occhi per lui. Presto si capirà il perché.
Torino-Roma
1-0
Torino:
Di Sarno, Gasparini, Farris, Chiti, Zaffaroni, Lazzarini, Bolognesi
(34' st Zocchi), Gallaccio, Porfido (10' st Carbone), Menghini,
Parisi.
Roma:
Tontini, Pecorilli, Anastasi, Petruzzi, Cipelli, Statuto, Muzzi (34'
st Aiello), Maini (18' st Giannini), Cucciari, Bianchi, Provitali.
Arbitro:
Magni di Bergamo.
Rete:
23' st Pecorilli.
1990
– CESENA
Il
Viareggio passa da 16 a 24 partecipanti, sale il limite d'età, si
allunga di due giorni la rassegna. Novità che non entusiasmano. Di
positivo c'è l'apertura a qualche interessante vivaio di provincia
che in precedenza era stato snobbato per ovvi motivi di cassetta. E
l'effetto è immediato: un gol a partita, tanta attenzione in difesa,
sprazzi di bel gioco e il Burlamacco d'Oro finisce nella bacheca del
Cesena, per la gioia del presidente Lugaresi e del tecnico Ammoniaci.
Fra i migliori, Zauli, Medri e il metronomo Del Bianco. Secondo il
Napoli (con lo stopper Airoldi segnalato nella hit parade del
Guerino), terza la Fiorentina (su tutti Malusci, tecnica finissima
quasi sprecata in difesa) e quarta la Roma in cui piace Muzzi, ala
veloce e potente. Il Torino esce nella prima fase, ma in difesa
giganteggia Dino Baggio e a centrocampo si fa spazio un diciottenne
tutto pepe come Sandro Cois. Nel Milan, a segno Demetrio Albertini,
oggi vicepresidente federale.
Cesena-Napoli
1-0
Cesena:
Flavoni, Scugugia, Scarponi, Masolini, Taroni, Medri, Lasagni, Del
Bianco, Zagati, Lega, Di Natale (2' st Zauli).
Napoli:
Scalabrelli, Airoldi, Izzo, Tarantino, Minutolo, Pasqualini,
Altomare, Sanseverino, Ferrante, Bucciarelli (30' st Russo), Molino
(37' st Di Nicola).
Arbitro:
Pairetto di Torino.
Rete:
35' pt Masolini.
Nessun commento:
Posta un commento