Obiettivo calcio

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martedì 8 ottobre 2013

Il Csi Bologna sperimenta l'espulsione temporanea per chi bestemmia

Dal Corriere della Sera, edizione di Bologna


Bestemmi? Scatta il cartellino azzurro

Il Csi sperimenta l'espulsione a tempo

BOLOGNA - Novità in casa Csi Bologna che da quest’anno nel calcio ha introdotto il cartellino azzurro: una nuova sanzione che colpisce chi bestemmia in campo e che, un po’ come nella pallanuoto, causa l’espulsione a tempo per il giocatore che la subisce. Otto minuti fuori dal campo, poi si può rientrare: una scelta presa anche in considerazione del fatto che spesso il rosso diretto per bestemmia finiva per falsare le partite anche dopo pochi minuti. Andrea De David, presidente del Csi bolognese, spiega come si è arrivati a questa novità: «Nel regolamento nazionale Csi il cartellino azzurro è stato introdotto da qualche anno, noi l’anno scorso l’abbiamo sperimentato nell’over 35 e ora è regola. L’espulsione, magari dopo pochi minuti, portava una svolta definitiva a vantaggio della squadra avversaria: con il cartellino azzurro il giocatore è consapevole di aver sbagliato, porta un danno alla sua squadra ma dopo gli 8 minuti gioca ancora».
QUANTO VALE L’AZZURRO – Una volta rientrato in campo, il giocatore sanzionato con il cartellino azzurro è come se fosse stato ammonito e in caso di cartellino giallo verrà espulso, mentre nel computo delle squalifiche (al quarto giallo in campionato scatta lo stop, come in ogni campionato) l’azzurro vale come due gialli. Le prime due settimane di partite hanno già visto estratto qualche cartellino azzurro: «E i giocatori che lo hanno subito lo hanno accettato serenamente – spiega De David – perché comunque la loro partita non era finita e hanno chiesto scusa ai compagni. Con questa novità la volontà è di privilegiare l’aspetto tecnico rispetto a quello disciplinare: il calcio spesso modifica i propri regolamenti, come accaduto con il fuorigioco, anche noi del Csi ci proviamo, per migliorare i comportamenti sul campo». L’esempio di Cesare Natali in Bologna-Torino è recente, anche se nel caso del difensore rossoblù oltre all’espressione blasfema c’erano anche ingiurie e atteggiamento intimidatorio: in quel caso, anche l’esistenza di un cartellino azzurro non l’avrebbe salvato.
Alessandro Mossini

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